Coronavirus a Reggio Calabria, Sopralluogo positivo. L’ospedale di Scilla è pronto all’emergenza
L’emergenza Coronavirus è una realtà che fa paura ma, in riva allo Stretto, da Scilla, piccola perla della Costa Viola, arriva un segnale di speranza.
Scilla è pronta ad affrontare l’emergenza in prima linea e lo fa mettendo a disposizione l’immenso patrimonio strutturale dello Scillesi d’America. Una strutta immensa che negli anni è stata depauperata di risorse prima e si reparti poi. Una politica bastata sui tagli ha portato alla chiusura di interi reparti e alla riconversione, ancora non formalizzata, in Casa della Salute.
Questo però negli anni non ha fermato i cittadini che con ogni mezzo, petizioni da migliaia di firme e proteste, hanno chiesto a gran voce la riqualificazione dell’ex nosocomio. Nulla è stato ottenuto se non ulteriori ridimensionamenti. Ma oggi il mostro invisibile che sta tenendo il mondo con il fiato sospeso ha rimesso lo Scillesi d’America sotto i riflettori. Una struttura immensa con interi piani vuoti e intatti, pronti ad accogliere i pazienti.
Il sopralluogo
Lo ha certificato la commissione straordinaria del Comune di Scilla che, dopo un opportuno sopralluogo, effettuato mercoledì scorso dal commissario De Lucia e dall’architetto Bruno Doldo, ha valutato come la struttura sia idonea per essere utilizzata per l’emergenza Coronavirus.
«Dalla verifica dei diversi piani dell’ospedale – ci ha chiarito Doldo – abbiamo appurato che si trovano in buono stato e che potrebbero essere riattivati per questo tipo di emergenza. Interi reparti vuoti possono essere attrezzati anche per la terapia intensiva. Abbiamo comunicato i risultati alla Prefettura e all’Asp mettendoci a disposizione per ulteriori sopralluoghi e comprendere che tipo di destinazione dare a questa struttura che già è operativa. Per il coronavirus, sicuramente va attrezzata con i macchinari. Basterebbe meno di una settimana per renderla in grado di affrontare l’emergenza. Sicuramente meglio delle tende considerando che le condizioni sono buone, fornita di acqua calda, riscaldamenti e illuminazioni».
La voce del popolo
A dare vigore alle iniziative messe in campo, è la volontà popolare che in poche ora ha mostrato tutta la sua forza. L’assessore di Bagnara Silvana Ruggiero solo poche ore fa ha lanciato una petizione on line, dopo aver scritto al premier Conte, al ministro Speranza, alla governatrice Santelli e a tutti i vertici sanitari, raccogliendo oltre 2000 firme da tutto il mondo. La richiesta è chiara: ridare dignità allo Scillesi d’America pronto ad affrontare quest’emergenza.
La petizione di Silvana Ruggiero
«La Petizione da me lanciata ha ottenuto l’effetto auspicato e cioè quello di tenere accesi i riflettori sullo Scillesi d’America, struttura chiusa come ospedale per essere convertita a Casa della Salute ma che non è mai partita con questo scopo nonostante sino stati stanziati i fondi – ha confermato la Ruggiero – Mai come in questo momento la riapertura dei reparti del nosocomio scillese diventa una necessità improrogabile vista l’emergenza Covid-19, perché sappiamo bene noi cittadini ma lo sano anche le istituzioni, che se il virus dovesse irrompere nella nostra Regione, il Sistema sanitario calabrese non reggerebbe perché è già in affanno a gestire le emergenze ordinarie».
I numeri
«La petizione in meno di 48 ore ha raggiunto le 2000 sottoscrizioni giunte da ogni parte del mondo, è stata visualizzata da oltre 18.000 persone ed ha avuto più di 2.500 condivisioni, tutti numeri che indicano quanta sia grande e sentita la preoccupazione dell’impatto devastante che potrebbe avere l’arrivo del Coronavirus per la sanità calabrese e di conseguenza sulle cure dei cittadini e dinanzi a questi numeri le Istituzioni preposte a decidere sull’apertura dello Scillesi d’America non possono non tenerne conto – ribadisce l’assessore Ruggiero – La petizione indirizzata al Ministro Speranza ed alla Governatrice della Calabria è una unica voce quale espressione della sovranità del popolo che non può essere ignorata e già nella giornata di oggi verranno inviate le prime duemila firme ma la petizione rimarrà ancora aperta e continueremo a far sentire la nostra voce».
I commissari di Scilla
Ad accogliere l’appello della Ruggiero è stata la triade commissariale che nel giro di poche ore ha preso posizione confermando che «a seguito dell’emergenza sanitaria nazionale in corso, è stata interessata sulla questione della struttala sanitaria “ex Ospedale Scillesi d’America” soppressa per essere convertita a Casa della Salute (peraltro mai “partita”) e che prima di tale chiusura dava assistenza sanitaria di media e lunga degenza ad un bacino di circa 50.000 utenti con risultati da tutti ritenuti lusinghierieri. E’ nota, peraltro, che la fragilità del sistema sanitario calabrese non riuscirebbe probabilmente a fronteggiare, nei modi auspicabili, l’epidemia da coronavirus o altre situazione sanitarie che si potrebbero verificare in futuro, sia per quanto attiene alla carenza di posi letto, che di sale di rianimazione, oltre personale medico e infermieristico.
La sua apertura, in questa emergenza può rappresentare una efficacie risorsa per sopperire alle carenze di natura sanitaria – confermano i commissari accogliendo l’appello della Ruggiero – del comprensorio per una maggiore e più razionale distribuzione dei degenti della quale trarrebbe giovamento l’intero sistema sanitario locale. Come si accennava, in questo particolare momento vi è da parte della cittadinanza intera una rinnovata attenzione sullo “Scillesi d’America”, evidenziata con diverse petizioni indirizzate anche a cadeste Prefettura. Tutto ciò premesso, considerando che la struttura di cui trattasi ora utilizzata come un “semplice” poliambulatorio, appare pienamente funzionale e efficiente, se ne propone un eventuale utilizzo con le modalità che saranno definite dagli organi competenti. Questa Commissione e a disposizione per ogni forma di consentita collaborazione».
Posizioni condivise
Istituzioni e cittadini, dunque, guardando al bene primario della salute e all’interesse collettivo, guardano verso la stessa direzione: la riapertura dello Scillesi d’America.
«Ringrazio i Commissari del Comune di Scilla di aver condiviso il mio appello a rendersi parte attiva della richiesta dell’apertura dell’ex ospedale scillese – ha concluso la Ruggiero – Quando si tratta di salvaguardare la salute dei cittadini non occorre mai abbassare la guardia, i cittadini devono essere ascoltati perché per troppe volte le loro rivendicazioni sul diritto alla salute sono stati come echi nel deserto, oggi la pandemia che ha travolto le nostre vite ed il nostro quotidiano, ha risvegliato più forte che mai la consapevolezza che la voce del popolo può diventare assordante se siamo uniti e numerosi, per questo il mio impegno non verrà mai meno così come ho fatto negli anni!».
Attesa risposta da Asp e Prefettura
L’ultima parola sta adesso all’Asp e alla Prefettura che, puntualmente informati dai commissari, sono a conoscenza del potenziale che la struttura scillese ha nell’affrontare un emergenza che non conosce precedenti. Quello che, invece, tutti conoscono bene, è la fragilità di un sistema sanitario che non reggerebbe un possibile peggioramento in termini numerici.