Fase 2. Fimmg: “Sviluppare telemedicina per seguire i pazienti cronici e maggior coordinamento Usca-medici di famiglia
Sono tra i punti della mozione finale approvata ieri dal Consiglio nazionale della Fimmg. Espressa poi preoccupazione per la mancata pubblicazione dei bandi per il triennio del corso di formazione specifica in medicina generale 2020-2023. Auspicata la partecipazione massiccia degli iscritti alle elezioni Enpam. LA MOZIONE
“Con la fase 2 della gestione della pandemia, che porterà medici e cittadini verso modalità di convivenza con il nuovo Coronavirus, è prioritario sviluppare modelli territoriali di assistenza ai pazienti Covid accertati o sospetti a partire dalla creazione di reti di monitoraggio basate sul modello del medico di medicina generale sentinella, in grado di determinare la reale curva epidemiologica sulla base del riscontro clinico che precede la diagnosi di laboratorio”. È quanto rimarca la Fimmg nella mozione finale del Consiglio nazionale che si è svolto ieri.
Inoltre i medici di famiglia evidenziano come “al fine del contenimento del contagio e di nuovi possibili focolai che ci riporterebbero in una fase di lock down, il medico di medicina generale deve essere messo nelle condizioni di disporre l’isolamento dei pazienti sospetti Covid e la quarantena dei rispettivi contatti stretti, già dalla fase di sospetto clinico e prima della presa in carico da parte dei SISP, dell’effettuazione dei tamponi e del riscontro dei risultati, considerati i tempi che potrebbero essere troppo lunghi che tale iter prevede e durante i quali il contagio può potenzialmente ampliarsi”.
Ma il sindacato chiede anche “con forza che le Unità Speciali di Continuità Assistenziale siano istituite nei territori in cui ancora non sono state avviate, a fine di realizzare l’integrazione tra medici di famiglia, medici di continuità assistenziale e medici USCA cioè tra Medici di Medicina Generale con funzioni complementari nella presa in carico dei pazienti Covid”.
Inoltre per la Fimmg sarà “fondamentale riprendere in sicurezza, con procedure ad hoc, la presa in carico dei pazienti fragili e con patologie croniche non affetti da Covid, che per il maggior rischio di complicanze in caso di contagio hanno sospeso il consueto follow up generalista o specialistico che deve, pertanto, ripartire al più presto”.
Ma il sindacato propone anche “il potenziamento dell’assistenza domiciliare in sicurezza di tutti i pazienti con patologia acuta o cronica, lo sviluppo delle piattaforme di telemedicina e di teleconsulto proposte da Netmedicaitalia che debbono entrare, anche attraverso la rimodulazione delle strategie contrattuali, nella routine professionale della medicina generale, quale supporto e rinforzo del tradizionale rapporto medico-paziente e dell’innovativo rapporto di teleconsulto tipo medico-medico-paziente”.
C’è poi la “preoccupazione per il ritardo della pubblicazione del bando del triennio del corso di formazione specifica in medicina generale 2020-2023, che si aggiunge al ritardo dell’avvio del triennio 2019-2022 aggravando la nota situazione di carenza di medici di famiglia prevista per i prossimi anni, che necessita di misure volte al rafforzamento e non all’indebolimento dell’intera categoria”.
Infine il Consiglio Nazionale auspica “la massima partecipazione dei quadri sindacali e di tutti gli iscritti FIMMG al voto per il rinnovo dell’Assemblea e delle Consulte Enpam, presidio del nostro futuro previdenziale e del nostro presente assistenziale e di welfare professionale”.