Crediti Ecm abbonati, ma non per tutti. L’ennesima umiliazione
Gentile Direttore,
che vengano dati per acquisiti i 50 crediti Ecm di quest’anno per medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti, che hanno operato in questi mesi di emergenza, suona come l’ennesima beffa per gli altri professionisti in prima linea sul fronte Covid 19.
Non è la prima volta che subiamo umiliazioni da una politica distratta e pasticciona e, francamente, a poco serve leggere di un Odg che chiede l’estensione del “maltolto” agli esclusi.
Qualcuno ha forse dimenticato il nostro vergognoso mancato inserimento, poi recuperato dopo la figuraccia, dal fondo di solidarietà in favore dei famigliari di soli medici, infermieri e operatori socio sanitari?
Se do per scontato la colpevole superficialità di qualcuno, mi domando se, questo fermarsi all’apparenza, possa essere frutto da una più che normale semplificazione giornalistica che ha parlato solo di medici e infermieri, ma non vorrei perdermi nel dilemma se sia nato prima l’uovo o la gallina.
Purtroppo così facendo sono dimenticate le altre professioni sanitarie di comparto, fisioterapisti respiratori compresi, che, parimenti agli altri operatori, sono stati esposti al rischio contagio, nelle rianimazioni e nelle terapie intensive, dovendo stare a stretto contatto con i malati covid 19 otto ore al giorno, sabato e domenica compresi.
Questo senza voler dimenticare i tecnici di radiologia che fanno radiografie, risonanze e tac a questi pz; i tecnici di laboratorio che manipolano campioni di liquidi biologici prelevati da persone infette o i logopedisti impegnati nella gestione del cavo orale e della funzione deglutitoria e fonatoria nel paziente estubato e nell’ assistenza alla decannulazione dei tracheotomizzati, giusto per citare.
Non credo servissero conferme ma ora è chiaro a tutti che se “Europa” ha lasciato all’Olanda i tulipani, alla Francia profumi ed essenze, alla Germania le patate, a qualcuno dovevano pur rifilare cavoli, cavolate, feste e sfilate.
Comunque sia noi siamo persone serie e continueremo nel nostro impegno che ci vedrà coinvolti nella gestione di questi pazienti che, a causa della debolezza muscolare acquisita in terapia intensiva, saranno da riabilitare sia dal punto di vista motorio che respiratorio, con gravissime insufficienze respiratorie da seguire negli anni e da riallenare per alleviare almeno la dispnea da sforzo, migliorando così la loro qualità di vita.