Speranza in Senato: “Ssn ha bisogno di riforme, dobbiamo affrontarle uniti. Collaborazione non è una scelta, per me è un obbligo istituzionale”
Nelle sue comunicazione al Senato (e poi alla Camera) il ministro della Salute ripercorre le tappe della crisi Covid dai primi interventi a gennaio fino ad oggi e annuncia che con il prossimo Dpcm (atteso per il fine settimana) si decideranno eventuali ed ulteriori misure di allentamento. E poi, sottolineando che “dobbiamo chiudere definitivamente la stagione dei tagli in sanità”, sottolinea come il Ssn non abbia solo bisogno di più di risorse ma anche di riforme che vanno affrontate in modo unitario e condiviso, anche tra maggioranza e opposizione e tra Governo e Regioni. IL DISCORSO INTEGRALE.
“Sono trascorsi 140 giorni da quando il 22 gennaio, con zero casi in Italia, abbiamo istituto la task force per monitorare l’andamento dell’epidemia da CoviD 19. Quella decisione, come tante altre che si sono succedute, è stata adottata prima delle indicazioni dell’OMS e prima di tutti gli altri paesi europei”, a ricordarlo oggi in Senato è stato il ministro della Salute Roberto Speranza in un intervento articolato che ha ripercorso tutte le tappe della crisi Covid fino ad oggi.
E oggi “aumentano i guariti, si riduce la curva del contagio, molte regioni sono a zero o prossime allo zero, diminuiscono i deceduti. L’indice Rt è in tutta Italia sotto la soglia di 1”, dati che definiti “oggettivamente incoraggianti” da Speranza che “però – ha detto – continuano a rappresentare solo una parte della realtà”.
“Una seconda ondata o una recrudescenza non è certa, ma è possibile”, avverte il ministro. Che invita quindi ad “essere pronti”. “Le analisi – prosegue -rilevano con la stessa chiarezza due indicazioni ben precise che non possiamo e non dobbiamo sottovalutare. La prima. L’epidemia non si è conclusa, non è finita: ci sono ancora focolai di trasmissione attivi. La seconda: Il virus, anche se in forma ridotta e con una prevalenza di casi asintomatici, continua a circolare”.
“Abbiamo l’obbligo politico e morale – ha proseguito – di trarre insegnamenti da una lezione senza precedenti. Dobbiamo fare tesoro dell’esperienza, valorizzare e mettere in condizione di lavorare meglio tutto il personale sanitario e correggere i limiti che l’emergenza ha evidenziato. Le misure adottate sono state sempre accompagnate da scelte difficilissime. Esse, insieme ai sacrifici straordinari di milioni di italiane e di italiani, ci hanno permesso di piegare la curva del contagio. Non dobbiamo dimenticarlo mai. Oggi possiamo dire che non vi era alternativa alla durezza delle misure adottate. I luoghi del mondo dove si è scelta una strategia più morbida, penso a chi ha provato a seguire la strada dell’immunità di gregge, stanno pagando un prezzo molto più salato in termini di vite umane oltre che in termini economici”.
Poi sul prossimo Dpcm il ministro ha anticipato: “Dovremmo decidere eventuali ed ulteriori misure di allentamento, su cui oggi ascolterò con attenzione le valutazioni del Senato della Repubblica e domani della Camera dei Deputati. Uno dei nodi più rilevanti riguarda gli spostamenti internazionali da e verso i paesi extra Shengen. La mia opinione è che il quadro epidemiologico mondiale non offra ancora sufficienti garanzie per una apertura senza regole prudenziali già dal 15 giugno. Stiamo inoltre lavorando a specifiche modalità utili a consentire l’apertura in sicurezza dei centri estivi già autorizzati a partire da 15 giugno. Particolare attenzione deve essere data alle attività relative alla cruciale fascia di età 0-3 anni”.
Il ministro ha poi sottolineato che “ci troviamo di fronte ad una forte richiesta di apertura, anche in considerazione della ormai iniziata stagione estiva, di ulteriori attività ricreative, attività ricettive come i centri termali, i parchi tematici, i rifugi alpini e dobbiamo altresì decidere sui tempi e le
modalità delle attività congressuali e sugli eventi fieristici che necessitano di una preorganizzazione anche in vista dell’autunno, previa adozione di specifiche misure organizzative e di protocolli di sicurezza. Anche qui servirà cautela, ma la strada non può che essere ancora quella di una graduale ripresa”.
Poi sulla riapetura delle scuole: “Il governo è inoltre al lavoro per garantire la riapertura in piena sicurezza di tutte le scuole a partire dal mese di settembre. La mia opinione è che questa riapertura rappresenti la priorità assoluta su cui concentrare tutta la nostra attenzione e tutte le nostre risorse. Il diritto all’istruzione dei nostri figli, garantito dalla Costituzione, è il fattore essenziale per il futuro del Nostro Paese”.
“Come è evidente la prudenza resta, per me, la regola fondamentale perché non saremo definitivamente ‘sicuri senza il vaccino che è lo strumento principe per sconfiggere definitivamente questa pandemia. L’Italia in queste settimane è stata protagonista di una forte iniziativa in Europa. Insieme ai miei colleghi di Germania, Francia ed Olanda – ha ricordato Speranza – abbiamo costruito un’alleanza di testa che guiderà l’approvvigionamento del vaccino per tutti i Paesi Europei”.
Il ministro è tornato poi a parlare dei recenti investimenti sul Ssn: “Dobbiamo chiudere definitivamente la stagione dei tagli. Ogni euro speso per la salute è un investimento per il futuro del nostro Paese. In 5 mesi abbiamo investito più risorse degli ultimi 5 anni. Ma per me è solo l’inizio. Serviranno molte altre risorse, provenienti da tutti i livelli. È indispensabile subito intervenire per recuperare a pieno regime le attività ordinarie sospese negli ultimi mesi in cui la lotta al Covid 19 ha impegnato larghissima parte delle energie del Servizio Sanitario Nazionale e non ha consentito il regolare svolgimento di tutte le altre prestazioni che ora non sono più rinviabili. Oltre alle risorse saranno indispensabili le riforme. Dobbiamo avere il coraggio di cambiare e adattare il nostro Servizio Sanitario Nazionale al tempo nuovo che viviamo”.
E infine un richiamo alla necessità di restare uniti nella lotta all’epidemia e per affrontare le prossime sfide per la sanità italiana: “Serve una limpida dialettica tra maggioranza ed opposizione, tra forze che a diversi livelli istituzionali hanno, nella gestione della sanità, rilevanti e concorrenti responsabilità di governo, così come definito dall’articolo 117 della nostra Costituzione. Per me la collaborazione non è una scelta ma un vero e proprio obbligo istituzionale”, ha detto Speranza.