Forum Risk e Simedet riuniscono le professioni sanitarie. Da Beux a Mangiacavalli, tutti d’accordo: «Occasione irripetibile per riforma SSN»
Al webinar dal titolo “Le professioni sanitarie nell’era post Covid-19” hanno partecipato esponenti di Ordini, società scientifiche e politici. Messaggio dal Ministro Speranza: «Le professioni sanitarie hanno, ancora una volta, dimostrato di essere una preziosa risorsa nel nostro Paese. Donne e uomini che si sono messi a disposizione del Servizio sanitario nazionale per far fronte alla pandemia»
L’emergenza Covid-19 è una occasione irripetibile per riformare e rendere più efficiente il Sistema Sanitario Nazionale. È la richiesta, pressoché unanime, giunta dai rappresentanti degli Ordini delle professioni sanitarie intervenuti nel webinar “Le professioni sanitarie nell’era post Covid-19” promosso dal Forum Risk Management Obiettivo Sanità e Salute di Vasco Giannotti e dalla Simedet, Società Italiana di Medicina Diagnostica e Terapeutica, guidata da Fernando Capuano. Ogni relatore ha provato a raccontare cosa è successo durante l’emergenza Covid e le possibili ricette per migliorare il Servizio sanitario.
Ad impreziosire il convegno un messaggio del Ministro della Salute Roberto Speranza: «Negli ultimi mesi – scrive Speranza – le professioni sanitarie hanno, ancora una volta, dimostrato di essere una preziosa risorsa nel nostro Paese. Donne e uomini che si sono messi a disposizione del Servizio sanitario nazionale per far fronte alla pandemia, affrontando tutti i rischi legati a questa grave emergenza. A loro va il riconoscimento mio e del ministero della Salute della Salute»
«Al nord è stato quasi applicato il codice di guerra: gli operatori hanno dovuto decidere tra chi intubare e salvare e a chi somministrare la morfina. In un paese come il nostro non avrei mai pensato di arrivare a questo punto» sottolinea il Presidente della Fondazione Italia in Salute Federico Gelli che ha criticato Gli Stati Generali voluti dal premier Conte: «È stata più una parata, una passerella. Ora voglio vedere quale sarà la proposta operativa. Voglio capire dove vogliono andare».
Tre i punti irrinunciabili per Gelli: permettere alle regioni virtuose di operare in autonomie senza vincoli economici e operare un piano di assunzioni; ripensare le reti ospedaliere, sbloccare l’imbuto formativo e uno scudo penale per gli operatori sanitari impegnati nell’emergenza Covid.
«Le regioni che riescono a far quadrare i loro bilanci devono poter fare le loro scelte in autonomia. Bisogna fare una campagna seria di assunzioni. Tra qualche decennio gran parte del personale andrà in pensione. Le assunzioni fatte in questo periodo non possono lasciarci soddisfatti: fatte con strumenti emergenziali, non sono strutturali, ogni regione deve fare piano organico di assunzioni» sottolinea l’ex deputato Pd.
Alessandro Beux, Presidente della Federazione degli Ordini TSRM e PSTRP, ha invece sottolineato le richieste portate al Presidente del Consiglio Conte durante gli Stati in Generale. In particolare ha posto l’accento su “meritocrazia” e “educazione”: «Bisogna puntare sui più giovani e guardare a un orizzonte lungo. Per questo bisogna definire un programma di educazione sanitaria per formare fin dalle scuole elementari persone responsabili. Non penso ad una materia ad hoc, ma all’interno, ad esempio, di scienze o matematica inserire insegnamenti a un uso responsabile della medicina».
Aumento delle dotazioni organiche e sburocratizzazione sono le parole chiave usate dalla Presidente della Federazione Nazionale dei Chimici e Fisici Nausicaa Orlandi, membro del Comitato Tecnico Scientifico: «Mi aspetto una iniezione di fiducia aumentando le dotazioni organiche di tutti i professionisti» spiega Orlandi che poi chiede una reale sburocratizzazione: «È opportuno che lo Stato applichi il principio di sussidiarietà per ridurre i tempi delle autorizzazione ma anche per accedere alle misure di sostegno: dobbiamo cercare di rendere più veloce il Paese».
Maria Vicario, Presidente della FNOPO, ha ricordato invece l’impegno delle ostetriche per garantire parti in sicurezza durante l’emergenza Covid. «Insieme ad una serie di società scientifiche del ramo materno infantile. Abbiamo elaborato un documento molto semplice per la sicurezza» ha spiegato Vicario: «Abbiamo cambiato il modo di approcciare i controlli clinici e strumentali contenuti nelle linee guida per la gravidanza fisiologica del 2010 e, tra le altre cose, abbiamo ribadito l’importanza delle vaccinazioni in gravidanza: vedere un neonato avere una pertosse perché la mamma non si è vaccinata è destabilizzante».
Le ostetriche hanno anche sostituito i corsi di accompagnamento al parto in presenza con corsi online videoregistrati o in diretta tramite videochat. «Abbiamo notato un incremento delle richieste del parto a domicilio: le donne non erano consce di avere un percorso in sicurezza. Ai partner non è stata negata la presenza durante il parto e il travaglio» ha specificati ancora Vicario.
Tra i relatori anche David Lazzari, Presidente del CNOP, il Consiglio Nazionale Ordine Psicologi, che ha accolto la proposta giunta sia da Antonio Panti, FNOMCeO, che da Laila Perciballi, referente del progetto Codice Etico della FNO TSRM e PSTRP, di un “prologo deontologico comune a tutte le professioni sanitarie: «Sarebbe bello se potessimo condividere alcuni principi fondamentale di deontologia» sottolinea Lazzari, secondo il quale il Sistema «deve ampliare lo sguardo. La crisi pandemica ci deve insegnare qualcosa e accelerare quel cambiamento sempre invocato. La cronicità, ad esempio, è una sfida: la maggior parte dei problemi di salute sono problemi legati alla malattia cronica dove la persona deve essere protagonista del suo problema di salute. La prospettiva relazionale e del team multidisciplinare diventa strategica».
Lazzari ha ricordato la sua esperienza da responsabile del Servizio e poi della SC di Psicologia Ospedaliera dell’Azienda Ospedaliera “S.Maria” di Terni: «Dirigo un servizio ospedaliero e ho sempre lavorato a fianco degli altri operatori sanitari, per questo la strada della Consulta delle professioni sanitarie è quella giusta».
Antonio Panti, membro della Commissione Nazionale Deontologia della FNOMCeO, ha invece contestato la scelta del Ministro dell’Università Gaetano Manfredi di aumentare il numero dei posti alla facoltà di Medicina per il prossimo anno accademico: «È una decisione scriteriata, in futuro serviranno sempre meno medici e, ad esempio, sempre più infermieri. Eppure il numero di questi ultimi resta invariato mentre si aumentano gli accessi a Medicina. Più che lo slogan “andrà tutto bene” dovremmo dire “andrà tutto casualmente” perché non c’è una progettazione ragionata».
Anche Fernando Capuano, Presidente della Simedet e moderatore dell’evento, ha posto l’accento sulla necessità di un Codice Etico comune: «Si lavori per il Codice Etico unico proposto dalla Federazione Nazionale Ordini TSRM e PSTRP e per una formazione multidisciplinare e multiprofessionale nel percorso di formazione universitaria».
Tanti e qualificati i relatori all’evento: oltre a quelli già citati sono intervenuti la Presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli, il Presidente FNOVI Gaetano Penocchio, il Professore Associato di Patologia clinica dell’Università Campus Bio-Medico di Roma Silvia Angeletti, il direttore della UOC Malattie infettive del Policlinico Tor Vergata di Roma Massimo Andreoni, l’ex Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, il Presidente dell’Italian Network for Safety in Health Care Riccardo Tartaglia, il vicepresidente della Simedet Manuel Monti, il Presidente della CdA dei Tecnici di Laboratorio di Roma e Provincia Paolo Casalino, il membro del Cogeaps Sergio Bovenga, la Direttrice del Pronto Soccorso del San Giovanni Addolorata di Roma Maria Pia Ruggieri, l Direttore Anestesia e Rianimazione del Campus Biomedico di Roma, Felice Eugenio Agrò, Gregorio Cosentino, Domenico Crisarà, Francesco Saverio Proia.