Professioni Sanitarie: caos e polemiche dopo le elezioni per Commissioni d’albo nazionale. Beux butta acqua sul fuoco.
Professioni Sanitarie. Finiscono in polemica le prime elezioni delle Commissioni d’albo nazionale. Alessandro Beux butta acqua sul fuoco e porge la mano agli scontenti.
Si sono concluse l’altra sera a Roma tra le polemiche le elezioni per la composizione delle 19 Commissioni d’albo nazionale della FNO TSRM PSTRP. Tante le proteste (soprattutto tra i vinti), ma anche i tentativi di risoluzione delle problematiche sorte essenzialmente per motivi organizzativi non riconducibili pare al Comitato Centrale e ai Presidenti degli Ordini Provinciali.
Le curiosità.
L’esperto Angelo Mastrillo ha ricostruito l’elenco numerico dei Candidati alle Elezioni delle Commissioni d’Albo Nazionale della FNO TSRM PSTRP evidenziando alcune curiosità.
Tra i papabili membri d’Albo, in totale 19, c’è anche un 82enne, mentre il più giovane ha solo 23 anni. La media relativa all’età è di 49 anni. Il gruppo dei più “anziani” è composto dai Dietisti, mentre quello più “giovane” dai Tecnici della Riabilitazione Psichiatrica.
Il Lazio esprime i candidati più numerosi, mentre fanalino di coda restano Friuli Venezia Giulia, Umbiria, Molise e Basilicata.
La querelle elettorale.
I più arrabbiati di tutti con la Federazione sono alcuni Tecnici Sanitari di Laboratorio Biomedico, che hanno inoltrato formale protesta al presidente Alessandro Beux per la chiara cattiva organizzazione dell’importante e storico appuntamento, che non ha permesso a tanti nei fatti di esprimere il diritto al voto. Assieme a loro alcuni presidenti di Ordini provinciali e alcuni presidenti delle ormai ex-Associazioni rappresentative delle singole categorie, messe definitivamente in soffitto lo scorso 28-29 settembre 2020.
A Roma si sono presentati 451 delegati sui 785 aventi diritto, quindi più dei 2/5 necessari per raggiungere il quorum nelle prime votazioni. Cosa non necessaria nell’ultima.
Alla fine, complice anche il Covid-19 e le procedure di distanziamento e controllo ad esso correlate, è finito in “bufera”, con le proteste dei tanti che non hanno potuto votare. Da una parte c’è chi parla di voluto ostruzionismo, dall’altra di deficit organizzativi non voluti e non preventivati.
Fatto sta quella che doveva essere una giornata storica sarà ricordata come quella dei dissidi, che ora Beux cerca di risolvere nell’interesse collettivo di tutti gli iscritti alla Federazione. Nel documento si ammette errori logistici ed organizzativi e si precisa che saranno ascoltate tutte le istanze degli iscritti e dei candidati.