Fisioterapista di famiglia. Proposta di legge alla CameraFisioterapista di famiglia. Proposta di legge alla Camera
Prima firmataria dell’iniziativa è Maria Teresa Bellucci (FdI), per la quale la Pdl rappresenta “il primo passo verso quel riconoscimento da tempo richiesto dagli operatori dell’area riabilitativa”. L’obiettivo è “valorizzare la figura professionale del fisioterapista” e “agevolare l’accesso alle cure riabilitative territoriali a tutti coloro che hanno bisogno di assistenza, anche domiciliare, in collaborazione con il medico di famiglia. Una norma che, se approvata, migliorerà la condizione di salute delle persone più fragili”. IL TESTO
Depositata alla Camera una proposta di legge per l’istituzione del fisioterapista di famiglia. Prima firmataria è Maria Teresa Bellucci (FdI), che da Facebook commenta: “L’aver presentato la Proposta di Legge per l’istituzione del fisioterapista di famiglia e di assistenza fisioterapica domiciliare è motivo di grande soddisfazione. Il primo passo verso quel riconoscimento da tempo richiesto dagli operatori dell’area riabilitativa. Si tratta di una proposta che valorizza la figura professionale del fisioterapista e che agevola l’accesso alle cure riabilitative territoriali a tutti coloro che hanno bisogno di assistenza, anche domiciliare, in collaborazione con il medico di famiglia. Una norma che, se approvata, migliorerà la condizione di salute delle persone più fragili”. Da Bellucci un grazie al sindacato Spif Ar “per il grande contributo di idee, adesso tocca al parlamento calendarizzare la discussione in aula”.
Il testo ha iniziato ieri il suo iter parlamentare con l’assegnazione alla II Commissione Giustizia in sede Referente.
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La Pdl prevede l’istituzione della figura del fisioterapista di famiglia che, in sinergia e in collaborazione con i medici di medicina generale e con i servizi distrettuali, deve assicurare la presa in carico dei cittadini. “Il fisioterapista di famiglia – si legge nel testo – è responsabile dell’assistenza fisioterapica domiciliare del paziente nei casi in cui le sue specifiche competenze professionali sono adeguate e sufficienti a garantire tale assistenza”, laddove per assistenza fisioterapica domiciliare si intende “la modalità di assistenza sanitaria erogata presso il domicilio del paziente dal fisioterapista in collaborazione con il medico di medicina generale, in alternativa al ricovero ospedaliero, destinata a persone con patologie trattabili a domicilio e volta a favorire il recupero funzionale o il mantenimento delle abilità motorie, cognitive e funzionali, anche con interventi di assistenza protesica per la permanenza della persona assistita nel proprio ambiente”.
Tra gli obiettivi della fisioterapia domiciliare anche quello di “educare e istruire le famiglie in merito alle manovre potenzialmente gestibili in ambito familiare, al fine di renderle soggetti attivi nell’assistenza al malato”.
L’assistenza fisioterapica domiciliare, si legge ancora nel testo, “in quanto sostitutiva del ricovero ospedaliero, è gratuita e non è soggetta al pagamento di un ticket, indipendentemente dal reddito del paziente”.
L’attivazione dell’assistenza fisioterapica domiciliare è subordinata alle seguenti condizioni:
a) compatibilità dell’assistenza con le condizioni cliniche del paziente, indicata nel certificato di dimissione ospedaliera o nel certificato rilasciato dal medico di medicina generale;
b) compatibilità degli interventi sanitari necessari con la permanenza del paziente al proprio domicilio;
c) espressione del consenso informato da parte del paziente e della sua famiglia;
d) verifica da parte del fisioterapista di famiglia dell’idoneità del luogo di cura e del supporto familiare.
Il medico di medicina generale, nella proposta di Bellucci, sarà tenuto a valutare periodicamente la fondatezza della necessità dell’assistenza fisioterapica domiciliare mediante una certificazione specifica, da rilasciare a cadenza bisettimanale, mensile o trimestrale in base alle condizioni cliniche e funzionali del paziente.