Pubblico impiego. Sciopero nazionale il 9 dicembre. Cgil, Cisl, Uil Pa: “Nessuna apertura su risorse per sicurezza, occupazione e contratti”
I sindacati: “Mancano risorse per lavorare in sicurezza, per avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato e per il finanziamento dei rinnovi dei contratti di Sanità Pubblica, Funzioni Locali e Funzioni Centrali”. Le richieste: consolidamento in busta paga dell’elemento perequativo previsto nei Ccnl 2016/2018; valorizzare la professionalità del personale attraverso la riforma degli ordinamenti e dei sistemi di classificazione; incrementare i fondi per la contrattazione integrativa ed aggiornare il sistema indennitario, rimuovendo i vincoli normativi ad oggi esistenti.LA NOTA
“Preso atto dell’esito del confronto tra Governo e le Confederazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil, in mancanza delle necessarie risorse per lavorare in sicurezza , per avviare una vasta programmazione occupazionale e di stabilizzazione del precariato e per il finanziamento dei rinnovi CCNL Sanità Pubblica, Funzioni Locali e Funzioni Centrali, le categorie Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl e Uil Pa proclamano lo sciopero nazionale di comparto per il giorno 09/12/2020 per l’intera giornata o turno di lavoro, con la garanzia dei servizi minimi essenziali previsti”.
Lo dichiarano, in una nota stampa, i Segretari Generali delle categorie della funzione pubblica di Cgil, Cisl, Uil, Serena Sorrentino, Maurizio Petriccioli, Michelangelo Librandi, Nicola Turco.
La decisione dello sciopero nazionale viene dopo “il permanere dell’assenza di risposte da parte del Governo e considerata l’assenza, ad oggi, di misure straordinarie e di un piano generalizzato in tutte le amministrazioni pubbliche dello Stato, degli enti locali e della sanità di assunzioni in tempi rapidi, volte a colmare le gravi carenze di organico che insistono nelle pubbliche amministrazioni dei comparti summenzionati, anche in in relazione alle necessità imposte dall’emergenza pandemica e dalla crisi economica”.
In parricolare, spiegano i sindacati, “nel disegno di legge di bilancio non sono previste risorse finanziarie sufficienti per il rinnovo dei contratti collettivi nazionali di lavoro del personale dei comparti e delle aree delle Funzioni Centrali, delle Funzioni locali e della Sanità (necessarie per completare il recupero salariale di quanto perso nel precedente decennio di blocco contrattuale”.
Tra gli obiettivi quelli di: “garantire il consolidamento in busta paga dell’elemento perequativo previsto nei CCNL 2016/2018; valorizzare la professionalità del personale delle pubbliche amministrazioni attraverso la riforma degli ordinamenti e dei sistemi di classificazione, anche al fine di migliorare l’organizzazione del lavoro e l’efficienza delle pubbliche amministrazioni; incrementare i fondi per la contrattazione integrativa ed aggiornare il sistema indennitario, rimuovendo i vincoli normativi ad oggi esistenti)”.