Covid. Speranza conferma il suo no a deroghe per gli spostamenti a Natale. E sul Recovery: “9 mld non sono sufficienti, scelta da rivedere”
Il Ministro della Salute questa sera a ‘Porta a Porta’ ribadisce la sua “linea di rigore e prudenza” in vista delle feste e conferma il suo niet a possibili deroghe agli spostamenti imposti dal Dpcm per i giorni di Natale. E poi sulle poche risorse inserite nella bozza di Recovery Plan insiste: “Il Ssn è la vera priorità e sarebbe inimmaginabile considerare una cifra al di sotto delle aspettative di tutto il personale sanitario”
“Ho molto rispetto per il dibattito parlamentare, ci sarà ancora un pezzo di discussione ma per me le norme sono giuste e anzi personalmente mi interrogo ancora sull’idea di immaginare come possiamo ancora limitare gli spostamenti” in Italia in prossimità delle vacanze natalizie e di fine anno. Lo ha detto il ministro della Salute, Roberto Speranza, durante la registrazione di Porta a Porta, in onda oggi su Rai1 in seconda serata.
“Resto sulla linea della massima prudenza, non siamo ancora nella normalità – ha detto Speranza – Resta il numero drammatico dei decessi, non possiamo assuefarci a questo numero. Sono per il rimanere prudente e per la linea del rigore”.
Per il ministro, il prossimo periodo di vacanze è “l’occasione buona per ridurre di più ancora i contatti, siamo vicini alla meta e sarebbe un peccato incredibile sprecare il lavoro fatto nelle ultime settimane e ripiombare, proprio tra gennaio e febbraio quando partiranno le vaccinazioni, in una nuova fase di recrudescenza”.
Il ministro ha quindi ribadito che per lui la linea “è e resta quella della massima prudenza. E fino al 15 gennaio l’attuale dpcm sarà in vigore, con queste norme”, anche se alcune regioni sono da zona rossa ad arancione, e da arancione a gialla, e quindi “stiamo restituendo pezzi di libertà”. E “se riusciamo a reggere queste due settimane molto insidiose potremo immaginare da febbraio, con le vaccinazioni, di poter guardare con più fiducia al futuro. Servono ancora settimane di resistenza, il vaccino è la risposta vera ma le dosi non arriveranno tutte insieme. Pfizer Biontech nella primissima fase ci darà solo 3,4 milioni di dosi per 1,7 milioni di persone”.
A questo punto “serve un ultimo sforzo, che durerà svariate settimane, e poi finalmente andremo verso una stagione diversa, riappropriandoci di tutte le nostre libertà”.
E poi Speranza è tornato sulla questione delle poche risorse (9mld) per la sanità nella bozza di Recovery Plan. “È del tutto evidente che i problemi della sanità derivano dai mancati investimenti. Nel 2020 abbiamo messo più risorse sulla sanità che negli ultimi 7-8 anni e siamo arrivati a 10 mld per il nostro Ssn e questa dovrebbe essere la regola. Questa è la strada da seguire. Ho posto e riproporrò la questione in Cdm di aumentare la cifra stanziata per il Recovery. I 9 mld non sono sufficienti e c’è bisogno di fare uno sforzo in più. Dobbiamo rivedere questa scelta e trovare una soluzione insieme. Il Ssn è la vera priorità e sarebbe inimmaginabile considerare una cifra al di sotto delle aspettative di tutto il personale sanitario. Ma su questo c’è una sensibilità diffusa”.
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