DALL’OSPEDALE “MAGGIORE ” DI BOLOGNA RICEVIAMO UNA LETTERA AL DIRETTORE
Siamo in Emilia Romagna, una Regione conosciuta da tutti per la bellezza delle sue città d’arte, per il mare,
la montagna e per il calore della sua gente
Siamo a Bologna, città che grazie alla sua Università (la più antica dell’Occidente) ha saputo “aprirsi” ed
essere accogliente verso chiunque.
Siamo al “Maggiore”, Ospedale della città che 20 anni fa mi ha professionalmente accolta e dove si trova
il Laboratorio Unico Metropolitano, il laboratorio più grande d’Italia (da Tecnico di Laboratorio non posso
che esserne orgogliosa).
E’ da questo luogo che voglio partire, da chi vi lavora, spesso nell’ombra ma senza il quale il processo di
diagnosi e cura del paziente non sarebbe possibile e senza il quale questa pandemia non potrebbe essere
fronteggiata.
E’ qui, nel Laboratorio HUB del Maggiore, che i colleghi tecnici di laboratorio, “anziani” e neo-laureati,
analizzano circa 3000 tamponi al giorno, refertati entro 24h dall’accettazione, provenienti dai punti di
raccolta del Dipartimento di Sanità Pubblica (Unipol Arena e Fiera), dalle USCA (Unità Speciali di Continuità
Assistenziale), dai reparti ospedalieri nonché dalla Medicina del Lavoro che effettua lo screening sui
dipendenti. E’ anche grazie al loro contributo e a quello dei colleghi dei laboratori Spoke di Bentivoglio,
Imola e Porretta che si cerca di contrastare questa pandemia.
Sono qui con la Dr.ssa Federica Caveduri (Responsabile Direzione Assistenziale Tecnica e Riabilitativa
dell’UO Laboratori Ausl Bologna) che mi confida come non sia stato semplice e come le difficoltà iniziali
siano state tante, soprattutto per la rapidità richiesta nella rimodulazione delle attività di laboratorio e la
carenza di personale sul territorio nazionale. Mi spiega come i cospicui investimenti tecnologici effettuati
non avrebbero portato al risultato ottenuto senza la grande collaborazione, capacità di riorganizzazione e
flessibilità mostrata dai Tecnici di Laboratorio.
Mentre la ascolto provo piacere nel cogliere dalle sue parole un certo orgoglio, non personale, ma nei
confronti della nostra professione, lo stesso orgoglio e senso di gratitudine che provo io verso i miei
colleghi.
Federica ci tiene a specificare come questo Laboratorio sia il frutto sì della disponibilità dei TSLB, spesso
ben oltre quello che è il dovere lavorativo, ma anche di una preparazione data da un percorso di studi
universitari che porta il laureato in Tecniche Sanitarie di Laboratorio Biomedico ad una preparazione a 360°
in termini di diagnostica di laboratorio ed alla completa autonomia dei processi di cui è responsabile.
Percepisco da lei anche un po’ di rammarico, che è il mio e credo quello di tutti noi Tecnici di Laboratorio,
per la consapevolezza che spesso la nostra professione viene dimenticata e le nostre competenze poco
riconosciute. E’ vero il paziente non lo “assistiamo” direttamente ma è altrettanto certo che contribuiamo
al suo processo di cura perché senza un’indagine diagnostica è difficile attuare una terapia. Per non parlare
dell’emergenza che stiamo vivendo nella quale le indagini di laboratorio specifiche rappresentano uno
strumento indispensabile di sorveglianza della sanità pubblica al fine di attuare le più idonee misure di
contenimento per contrastare la pandemia.
Noi comunque vogliamo essere positive e continuiamo la nostra chiacchierata pensando al futuro; è strano
ma è così: nonostante tutto, questo periodo difficile ci sta rendendo un po’ più forti ed uniti e forse porterà
ad un consolidamento del nostro ruolo e a nuovi scenari per la nostra professione.
In un’epoca in cui sempre più si parla di team multidisciplinari noi siamo pronti a partecipare come attori
protagonisti e non più ai margini dei progetti che verranno.
Siamo in Emilia Romagna, Regione che si appresta ad affrontare la sfida di una Sanità territoriale sempre
più protratta verso i cittadini e che sono certa saprà mantenere e migliorare la propria efficienza anche
attraverso il riconoscimento del ruolo e delle competenze dei Tecnici di Laboratorio.
Angela Zerbinati
Tecnico Sanitario di Laboratorio Biomedico
Banca delle Cornee-UOC Laboratorio Unico Metropolitano