Covid. Governo e Regioni pronti a partire a febbraio con la vaccinazione degli over 80
È quanto emerso dall’incontro tra Governo, Regioni e Commissario straordinario. Le dosi saranno distribuite secondo la popolazione di ogni Regione. Si lavora poi anche al coinvolgimento della medicina generale in vista del possibile arrivo in primo luogo del vaccino di AstraZeneca se Ema lo dovesse autorizzare come previsto a fine mese. E quindi probabilmente da marzo potrebbe partire la fase 3 con la somministrazione per gli over 60, persone con comorbidità e personale scolastico più a rischio.
Regioni, Governo e commissario al lavoro per far partire la fase 2 della distribuzione del vaccino anti Covid alla popolazione over 80 (circa 4 mln di italiani) che dopo operatori sanitari e pazienti Rsa, come da Piano nazionale, è la seconda categoria per cui è prevista la somministrazione. È quanto emerso oggi durante l’incontro tra le Regioni il commissario per l’Emergenza Domenico Arcuri, il Ministro per gli Affari regionali, Francesco Boccia e il Ministro della Salute, Roberto Speranza anche tenuto conto delle nuove dosi Pfizer/Biontech in arrivo.
Durante la riunione, oltre al fatto che il commissario Arcuri ha evidenziato che le Regioni devono conservare il 30% delle dosi per la seconda somministrazione, è emersa la necessità di cambiare il criterio di distribuzione nei 300 punti regionali delle dosi che, rispetto a quanto fatto finora dove si sono vaccinate categorie ben definite, dovrà invece essere disegnata in base alla quantità di popolazione delle rispettive Regioni.
Ma Regioni, Governo e Commissario vogliono anche tenersi pronti per l’allargamento della platea da vaccinare (dopo gli over 80 sarà il turno degli over 60, persone con comorbidità e personale scolastico più a rischio) anche in vista del possibile arrivo del vaccino di AstraZeneca la cui autorizzazione dell’Ema potrebbe arrivare a fine mese (e si attende anche di sapere per quali fasce di popolazione verrà autorizzato). Se l’Agenzia dovesse dare il suo via libera a quel punto potrebbero essere disponibili in breve tempo circa 8 mln di dosi. Ed essendo il vaccino AstraZeneca più facile da gestire (non richiede temperature basse come quello Pfizer e Moderna) verranno chiamati in causa i medici di famiglia su cui si sta già lavorando per un loro coinvolgimento e per una remunerazione. E al contempo si ragiona su una diversa distribuzione.
Durante la riunione poi si è parlato anche del nuovo Dpcm e il Ministro Speranza ha ribadito la necessità di una stretta visti i segnali di ripresa dell’epidemia. Le Regioni dal loro canto hanno chiesto a gran voce i Ristori anche per le attività della montagna visto che molto probabile la stagione sciistica non partirà anche nel prossimo mese. E su questo c’è l’impegno del Mef (crisi di Governo permettendo) a portare in Parlamento un nuovo scostamento di bilancio per trovare le risorse.
“Positivo il lavoro che il Governo ha avviato allo scopo di garantire in modo tempestivo i necessari ristori alle categorie economiche colpite dalle restrizioni, come avevamo chiesto in questi giorni, e condividiamo i principi della nuova fase di campagna vaccinale che nelle prossime settimane riguarderà gli over 80. Resta però molto forte la preoccupazione da parte delle Regioni per il provvedimento di divieto di asporto per i bar dopo le 18″. Così Stefano Bonaccini, presidente della Conferenza delle Regioni ha sintetizzato l’esito del confronto.
“Il lavoro congiunto Governo – Regioni per contrastare la terza ondata della pandemia da Covid-19 prosegue in modo costruttivo. Oggi abbiamo avuto un’interlocuzione sui contenuti del prossimo Dpcm che peraltro ci erano già stati anticipati lunedì scorso. Serve continuare così, in un’ottica di forte collaborazione istituzionale, mantenendo la guardia alta. Non appena riceveremo l’ultimo testo del decreto invieremo poi puntuali osservazioni tecniche”, ha spiegato Bonaccini, aggiungendo che “come Regioni abbiamo ribadito la nostra forte preoccupazione riguardo l’ipotesi di un divieto di asporto per i bar dopo le ore 18, che non porterebbe vantaggi significativi sul piano della prevenzione sanitaria e al contrario rischia di rappresentare un ulteriore fattore negativo di tensione sociale ed economica sui territori, in particolare ai danni di categorie già fortemente colpite dalle restrizioni in queste settimane”.
Positivo “l’impegno del Ministro dell’Economia per uno scostamento di bilancio che consentirebbe ristori alle categorie economiche che saranno colpite dalle necessarie misure restrittive. Lo consideriamo necessario e ci aspettiamo un’applicazione certa e rapida”.
Infine, conclude Bonaccini, “abbiamo fatto il punto sull’aggiornamento del Piano Vaccini, condividendo insieme al commissario Arcuri un’impostazione che prevede, al termine della copertura destinata al personale sanitario e agli operatori e agli assistiti delle Residente Sanitarie per Anziani, l’avvio di un’ulteriore fase di vaccinazione che interesserà la popolazione ultra ottantenne, per poi avviare la più generale campagna vaccinale destinata a tutti i cittadini, a partire dalle categorie più a rischio”.