Viaggio nelle professioni sanitarie. Gli audiometristi, intervista al nuovo Presidente Pietro Cino
Una professione altamente formata e qualificata, per la quale sono previsti Corsi di Laurea sin dal 1971, ma sono solo 1.200 in Italia. La collocazione europea, chiara in Usa e nel resto dell’Unione europea, trova confusione nel nostro Paese. Nel “multi-albo” TSRM e PSTRP sperano di risolvere problematiche tutte italiane, a partire dalla Medicina del Lavoro
Gli Audiometristi in Italia sono circa 1.200. Lo scorso 28 settembre Pietro Cino è stato eletto, primo di una lista unica, come primo Presidente della Commissione d’Albo nazionale dei Tecnici audiometristi all’interno della FNO TSRM e PSTRP, rispondendo alle richieste della legge Lorenzin 3/2018 e dei successivi decreti. Con lui iniziamo un nostro viaggio tra le 19 professioni sanitarie comprese nelal Federazione nata dalla legge di riforma degli Ordini sanitari del 2017.
Presidente Cino, cominciamo dalla storia della professione che rappresenta.
Molto lunga: la prima scuola di formazione per Tecnici Audiometristi è stata infatti istituita presso l’Università di Milano con il DPR n° 632 del 21 giugno 1971. Oltre ad evidenziare che l’Audiometrista è una delle professioni sanitarie più longeve nel panorama nazionale, ciò dimostra che, a causa delle attività molto complesse di cui si occupa, ci fosse bisogno – già nei primi anni settanta – di una formazione universitaria per preparare adeguatamente la nostra professione.
50 anni di storia dunque.
Sì, quest’anno ricorre il nostro cinquantesimo anniversario, e chiederemo alla FNO TSRM e PSTRP di festeggiarlo.
Una professione altamente qualificata sin dal principio…
Esattamente. La formazione universitaria non era necessaria per molte altre professioni sanitarie che in quell’epoca venivano formate spesso a livello territoriale con corsi didattici regionali di durata variabile, ma al di fuori dell’ambito universitario.
È così anche fuori dall’Italia?
La figura professionale del Tecnico Audiometrista trova una naturale collocazione tra le professioni sanitarie in ambito europeo (soprattutto nei paesi anglosassoni) ed internazionale (Usa). Infatti nella classificazione delle professioni stilata dall’Unione Europea per favorire la libera circolazione delle stesse tra i paesi europei, l’Audiometrista viene identificato alla voce Audiologist, sotto la categoria “altre professioni Sanitarie”, con il codice 2266.1. La traduzione del termine inglese Audiologist in italiano, è Audiologo. Ma in Italia l’Audiologo è un medico specialista in Audiologia e Foniatria che nel panorama internazionale ed europeo trova collocazione nella classificazione delle professioni, sotto al categoria medico, ma è comunemente denominato ENT (Ear, Nose and Throat).
Di cosa si occupa l’audiometrista?
Il nome della professione, Tecnico Audiometrista, pur richiamando l’esame cardine per la misura e valutazione della funzione uditiva, nasconde un complesso insieme di attività e di competenze. Infatti, oltre alla misura e valutazione della funzione uditiva, esso si occupa della misura e valutazione del sistema vestibolare (sistema che si occupa del mantenimento dell’equilibrio e di mantenere la posizione degli occhi all’interno dell’orbita per ottenere una visione nitida) e della riabilitazione dell’handicap conseguente a patologie del sistema uditivo e vestibolare. Pertanto anche se collocati nell’area tecnico diagnostica delle professioni sanitarie, il DM istitutivo del nostro profilo professionale ci affida anche compiti riabilitativi specificatamente al sistema uditivo e vestibolare. Infine, in collaborazione con altre figure professionali, la normativa ci permette di partecipare ad attività di prevenzione e riabilitazione delle sordità utilizzando tecniche e metodiche strumentali e protesiche.
All’interno della Federazione Ordini TSRM e PSTRP registrate criticità?
La neonata FNO TSRM – PSTRP è il risultato di anni di conquiste in tema di autonomia e responsabilità delle professioni sanitarie, una struttura complessa con una funzione molto importante di garanzia in tema di salute dei cittadini.
Per ciò che riguarda le criticità, emerse con l’istituzione dell’Ordine dei TSRM-PSTRP, erano inevitabili poiché la struttura organizzativa del dismesso collegio dei TSRM non era sicuramente adeguata a supportare un così alto numero di iscritti rispetto a quelli gestiti in precedenza.
È nostro dovere impegnarci per far sì che la complessità organizzativa non sia un ostacolo ma un valore aggiunto per i cittadini.
Ci spieghi…
Se da un lato avere 19 professioni sanitarie differenti per tradizione, competenze, ambiti professionali sotto lo stesso tetto può creare difficoltà nella gestione delle diverse sensibilità interne, pensare e lavorare come un unico sistema al servizio del cittadino, può sicuramente portare ad un sistema sanitario più efficiente ed efficace.
La coesistenza di differenti professioni come punto di forza?
Esatto, le differenze assumono un ruolo molto importante nell’affrontare le problematiche da plurali punti di vista, permettendoci di sviluppare modelli risolutivi condivisi molto efficaci. Il tecnico Audiometrista, in questo contesto, lavora incessantemente con le altre professioni della “Casa Comune” affinché la coesione e il senso di appartenenza funga da pietra angolare nel neo -costituito Ordine dei TSRM-PSTRP.
Quali problematiche, ad esempio?
Per quanto ci riguarda, potremo impedire in maniera più efficace il dilagante fenomeno dell’abusivismo che riguarda soprattutto l’esecuzione degli esami Audiometrici, in svariati contesti lavorativi ed in particolare in quello della Medicina del Lavoro. È una problematica molto sentita dalla nostra professione in quanto si riflette drasticamente sul mondo del lavoro, causando una scarsa richiesta di professionisti con le nostre competenze con conseguenze nefaste su chi usufruisce di prestazioni sanitarie da parte di personale non qualificato. L’istituzione del nuovo Ordine ci permetterà di contrastare adeguatamente questo disdicevole fenomeno tutto italiano.
Lorenzo Proia