Comparto sanità: è fumata bianca. Aran e sindacati firmano ipotesi di contratto 2019-2021. Aumento da 90 euro lordi che con le indennità possono arrivare fino a 175 euro
Dopo una trattativa serrata arriva la firma sul rinnovo 2019-2021 che riguarda circa 550 mila lavoratori della sanità (dagli infermieri ai tecnini di radiologia, al personale amministrativo, oltre, tra gli altri, a ostetriche e ricercatori). Soddisfatti i sindacati: “Con questo rinnovo, a fronte delle risorse stanziate dal governo, riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato l’emergenza pandemica garantendo la tenuta del Servizio sanitario nazionale”. Le Regioni: “Un passo in avanti importante per il servizio sanitario”. IL TESTO
Firmata ieri in serata dall’Aran e a dalle organizzazioni sindacali Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Fpl, Fials, Nursind e Nursing Up, l’ipotesi per rinnovo del contratto per il personale del comparto della sanità (triennio 2019-2021), dopo che il Comitato di Settore Regioni-Sanità il 6 giugno aveva definito l’Atto di Indirizzo Integrativo necessario per la chiusura del negoziato.
Ora il contratto sarà trasmesso dall’Aran al Comitato di Settore per il parere, al Governo per eventuali osservazioni e alla Corte dei conti per la certificazione dei costi.
Il rinnovo riguarda circa 550 mila professionisti del Ssn e arriva dopo una lunga trattativa che si è sbloccata solo in serata e che vedrà un aumento medio mensile di 90 euro lordi a cui vanno sommate le indennità. Tra le novità la cancellazione delle vecchie categorie. Nascono 5 aree: professionisti sanitari e funzionari, assistenti, operatori e personale di supporto.
Previsto poi che l’indennità oraria per il lavoro notturno passi da euro 2,74 a 4 euro. Per il pronto soccorso, come previsto dalla legge 234/2021, una nuova indennità. Si inizia con 40 Euro in più al mese a titolo di anticipazione, che potrà arrivare, a conguaglio, fino a 100 euro. Previsto anche un nuovo sistema degli incarichi e un nuovo sistema per i congedi. Arrivano poi i differenziali stipendiali in sostituzione del precedente modello delle fasce che consente di valorizzare l’esperienza, di aumentare il valore economico stipendiale.
“Grande soddisfazione per un risultato importante e atteso da tempo – scrivono i sindacati in una nota unitaria- “Con questo rinnovo, a fronte delle risorse stanziate dal governo, riconosciamo salario, diritti e tutele a lavoratrici e lavoratori che in questi anni difficili hanno affrontato l’emergenza pandemica garantendo la tenuta del Servizio sanitario nazionale e la salute dei cittadini. Il contratto riconosce a queste lavoratrici e lavoratori un importante riconoscimento del valore e dell’impegno profuso, sia sul fronte del salario che su quello dei diritti, e rappresenta un punto di partenza per un effettivo rilancio del Servizio sanitario, che dovrà passare adesso da maggiori risorse e da assunzioni stabili”, concludono i sindacati.
“Ringrazio per la proficua collaborazione le organizzazioni sindacali e l’Aran, ed il suo Presidente Antonio Naddeo, perché la firma dell’ipotesi di contratto del comparto sanità – ha sottolineato il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga – è un passo in avanti importante per il servizio sanitario e rappresenta un riconoscimento dovuto a categorie professionali, come infermieri e operatori socio sanitari che rappresentano uno dei pilastri su cui si basa l’organizzazione e la qualità del lavoro della nostra sanità”.
“Grazie alla collaborazione Governo-Regioni – ha spiegato Davide Caparini, Assessore al Bilancio della Regione Lombardia e presidente del Comitato di Settore Regioni–Sanità – sono state individuate le risorse necessarie per il rinnovo del contratto, complessivamente a 241,6 milioni, che finanzieranno l’indennità del personale assegnato ai servizi di pronto soccorso, il trattamento accessorio e il nuovo ordinamento professionale. Ciò comporterà un aumento economico per i dipendenti del comparto, riconoscendo così la dedizione e la professionalità di chi, fra l’altro, ha dato un contributo fondamentale per fronteggiare l’emergenza Covid-19”.
Ecco tutte le novità
Il testo dell’Ipotesi si caratterizza per numerose e rilevanti innovazioni concernenti aspetti salienti del trattamento normo-economico del personale.
L’Ipotesi ha innanzitutto operato una revisione del sistema di classificazione del personale prevedendo cinque aree di inquadramento ed accogliendo la recente innovazione legislativa di un’area di elevata qualificazione
A completamento del sistema di classificazione, è stata prevista una rivisitazione del sistema degli incarichi, aumentandone la rilevanza e basandolo sui principi di maggiore responsabilità e di impegno realmente profuso, valorizzazione del merito e della prestazione professionale finalizzati a promuovere lo sviluppo professionale, mediante il riconoscimento dell’autonomia operativa e funzionalizzandolo ad una efficace organizzazione aziendale e al raggiungimento degli obiettivi di salute previsti dalla programmazione sanitaria e sociosanitaria nazionale e regionale.
È stato delineato inoltre un nuovo regime delle progressioni economiche orizzontali prevedendo “differenziali economici di professionalità” da intendersi come incrementi stabili del trattamento economico finalizzati a remunerare il maggior grado di competenza professionale progressivamente acquisito dai dipendenti, nello svolgimento delle attribuzioni proprie dell’area di classificazione.
Anche il sistema delle relazioni sindacali ha visto una significativa revisione nella prospettiva di un ampliamento del rilievo dei moduli partecipativi dell’informazione e del confronto e con la valorizzazione dell’Organismo paritetico per l’innovazione.
L’Ipotesi ha operato anche modifiche sostanziali ad alcuni istituti del rapporto di lavoro ricercando un equilibrato rapporto tra l’estensione dei diritti dei lavoratori e la salvaguardia delle esigenze organizzative e funzionali delle Aziende ed Enti.
Rilievo assume anche la nuova disciplina del lavoro a distanza nelle due tipologie di lavoro agile, previsto dalla legge 81/2017 e lavoro da remoto, che sostituiscono la precedente tipologia del telelavoro.
Sul piano del trattamento economico, l’accordo riconosce – a decorrere dall’1/1/2021 – un incremento medio a regime degli stipendi tabellari di 91 euro medi per 13 mesi ed una rivalutazione dei Fondi destinati alla contrattazione integrativa di 12 euro mese per 13 mensilità. Per l’applicazione del nuovo sistema di classificazione professionale è stato inoltre previsto un ulteriore impegno finanziario delle aziende e degli enti del comparto di 13 euro mese per 13 mensilità.
Al fine di valorizzare il ruolo di alcuni specifici profili del ruolo sanitario e socio-sanitario, l’Ipotesi di contratto, in applicazione di alcune disposizioni previste nelle ultime due leggi di bilancio, istituisce l’indennità di specificità infermieristica per i profili di infermiere, l’indennità di tutela del malato e promozione della salute per altri profili del ruolo sanitario e socio-sanitario ed una specifica indennità destinata al personale operante nei servizi di pronto soccorso.
Considerando anche le nuove indennità, l’accordo raggiunto consentirà di riconoscere incrementi medi, calcolati su tutto il personale del comparto, di circa 175 euro medi mese, corrispondenti ad una percentuale di rivalutazione del 7,22%.
Luciano Fassari
© RIPRODUZIONE RISERVATA