Obbligo Formazione Ecm. Partita la lettera del Cogeaps agli Ordini con la situazione dei professionisti. Monaco: “Al di là delle sanzioni obiettivo è fornire una buona formazione”
Intervista al presidente del Consorzio che annuncia l’invio delle missive agli Ordini professionali che fotografa lo stato dell’arte in merito agli obblighi formativi triennali che scadono il 31 dicembre 2022. “Le sanzioni sono quelle previste dalla legge, che va applicata. È chiaro che le Federazioni tutte insieme dovranno fare un ragionamento unico e univoco, che ritengo sia necessario; quindi, ci sarà sicuramente una discussione su questo”.
Ci siamo, dopo l’annuncio, il Cogeaps ha inviato agli Ordini delle professioni sanitarie la lettera con cui fotografa lo stato dell’arte in merito agli obblighi formativi triennali che scadono il 31 dicembre 2022. A darne notizia il presidente del Cogeaps Roberto Monaco che in quest’intervista spiega il contenuta della missiva: “Al di là del discorso sanzionatorio, che è previsto per legge e va deciso insieme da tutte le Federazioni, la cosa importante è che il professionista sanitario abbia una buona formazione. Non ci interessa punire le persone, ma che possano dare prestazioni adeguate e di alto valore ai nostri cittadini”.
Dottor Monaco, come aveva annunciato ai nostri microfoni, il Cogeaps che lei presiede ha fornito alle Federazioni l’esatta situazione di ogni singolo professionista riguardo i crediti formativi ECM. Qual è il contenuto della lettera?
Il contenuto della Lettera è proprio questo, quello di dare disponibilità a tutte le federazioni e di quantificare quali sono i certificabili e non certificabili di ogni singolo Ordine che loro rappresentano. Quindi è un servizio che il COGEAPS, in accordo con le Federazioni, ha voluto trasmettere per dare lo stato dell’arte al momento attuale – ci sono ancora dei mesi per chiudere il triennio in corso – a tutte le Federazioni e di conseguenza a tutti i professionisti.
Alla luce di questa comunicazione come sono ora invitate a procedere le Federazioni?
Penso che manderanno i singoli file agli Ordini e quindi il presidente di ogni ordine dovrà decidere autonomamente cosa fare, avendo la contezza dei suoi iscritti certificabili, per poter dare attestati nella parte positiva della comunicazione. E però veda anche quanti sono gli iscritti che non sono riusciti a raggiungere i crediti previsti.
La comunicazione chiarisce che le situazioni non sanate relative ai trienni precedenti non sono in alcun modo recuperabili. Che sanzioni si rischia di subire?
Le sanzioni sono quelle previste dalla legge, che va applicata. È chiaro che le Federazioni tutte insieme dovranno fare un ragionamento unico e univoco, che ritengo sia necessario; quindi, ci sarà sicuramente una discussione su questo. Riconfermando che ancora in questo momento non abbiamo la commissione nazionale ECM quindi dovremmo aspettare che venga formato. Le sanzioni vanno dall’avvertimento, alla censura fino alla sospensione.
Sempre la lettera inviata dal Cogeaps rappresenta un’opportunità per mettersi in regola nel triennio in corso che scade il 31/12/2022.
Al di là del discorso sanzionatorio, che è previsto per legge e va deciso insieme da tutte le Federazioni, la cosa importante è che il professionista sanitario abbia una buona formazione. Non ci interessa punire le persone, ma che possano dare prestazioni adeguate e di alto valore ai nostri cittadini. L’importanza della formazione non è accumulare crediti ma erogare prestazioni di alta qualità. In Italia ci sono tante scuole di formazioni ed eventi formativi che sono di alto spessore culturale. L’invito è a far sì che tutti i professionisti, quelli in regola, continuino a formarsi per renderci competitivi in Europa. Chi non è in regola, motivo per cui arriva la lettera, deve invece avere tempo di formarsi da qui al 31/12/2022.
C’è anche un rischio di copertura assicurativa: secondo la norma 151/22 approvata lo scorso dicembre, chi non ha completato almeno il 70% dei crediti formativi ECM perde anche i diritti assicurativi come professionista e quindi può trovarsi sprovvisti nel caso si fosse coinvolti in un procedimento legale.
Un problema che avverrà nel prossimo triennio ma un problema più reale che mai. È bene cominciare a fare quella battaglia anche mediatica e culturale, che permetta ai medici di non trovarsi a rincorrere i crediti all’ultimo momento per un problema assicurativo. Io vorrei invece che la cultura della formazione fosse integrata nella curiosità dei professionisti di aggiornarsi al tempo che cambia. In quanto oggi come oggi un paziente non si cura come si curava 20 anni fa, la scienza è andata avanti. Noi siamo depositari della scienza come professionisti sanitari e quindi dobbiamo avere proprio quella curiosità di voler comprendere ancora di più l’aggiornamento che ci viene concesso.
La formazione rapida in pandemia è stata fondamentale per affrontare l’emergenza.
Questo è il vero valore della formazione: immaginatevi quanti migliaia e migliaia di professionisti hanno fatto la formazione sulla vaccinazione. Perché tutti si sono messi a disposizione di un Paese per poter vaccinare: non solo i giovani medici ma anche i pensionati. Hanno sentito la necessità di doversi formare per poter essere in grado di portare il proprio contributo al nostro paese e il senso di un paese civile che deve essere in salute ma anche formato e culturalmente pronto alle sfide del futuro.