Monetarizzazione ferie non godute. Coina: “Sentenza Corte europea un passaggio epocale”
“Il godimento delle ferie per i professionisti della sanità, così come per tutti i lavoratori, è un diritto sacrosanto sancito dalla Costituzione. La recente sentenza della Corte di Giustizia Europea deve far riflettere Governo, Regioni e Aziende Sanitarie” ha detto Ceccarelli, Segretario Nazionale del Sindacato delle Professioni Sanitarie
“La recente sentenza della Corte di Giustizia Europea, che ha dato ragione ad una lavoratrice dipendente di Copertino (Lecce), riconoscendole il diritto di monetizzare le ferie non godute durante il suo percorso lavorativo, imponendo all’azienda, per cui ha prestato servizio per una vita, di pagarle quanto dovuto, rappresenta una svolta epocale nel mondo del lavoro che, oltre tutto, nella realtà di cui facciamo parte, quella sanitaria, che attraversa più che mai un momento storico delicatissimo, potrebbe aprire le porte ad una serie a catena di controversie legali, dal momento che potrebbero essere tanti i professionisti della salute che si trovano nella medesima condizione”.
Così si esprime Marco Ceccarelli, Segretario nazionale del Coina, Sindacato delle Professioni Sanitarie.
“Nel 2022, così come nel 2023, sono decine e decine i casi di infermieri che hanno saltato sistematicamente le proprie ferie, vedi quanto è accaduto di recente in Emilia Romagna, per sopperire alla carenza di personale. I turni massacranti, il pochissimo tempo a disposizione da dedicare alla propria famiglia, rappresentano piaghe di una sanità in crisi profonda. Ma sia chiaro – conclude Ceccarelli – che nessun datore di lavoro, in questo caso nessuna azienda sanitaria, può privare un lavoratore dipendente del proprio diritto alle ferie, un diritto sacrosanto sancito dalla Costituzione. Ci conforta che la Corte Europea abbia, con la sua sentenza, dato un senso profondo ad una delle battaglie che portiamo avanti da tempo”.