Ddl Lorenzin. Il tempo stringe per la sua approvazione finale. Ecco cosa potrebbe accadere
fonte quotidianosanità
La data più accreditata per le elezioni politiche secondo molti retroscena odierni sulla stampa sarebbe il 4 marzo 2018, con possibile scioglimento anticipato delle Camere prima di Capodanno. Se così fosse resterebbero pochi giorni di lavoro per l’Aula e, stando all’attuale calendarizzazione, ci sarebbero ben 6 provvedimenti da esaminare prima di poter votare la riforma degli ordini delle professioni sanitarie. Ce la farà a passare il Ddl Lorenzin?
Mentre il Senato si appresta al voto finale sul testamento biologico (atteso per domani), resta un clima di forte incertezza sul destino del Ddl Lorenzin sulla riforma degli Ordini delle professioni sanitarie e le sperimentazioni cliniche. A leggere i giornali di oggi la data più accreditata per le elezioni sarebbe il 4 marzo con possibile scioglimento anticipato delle Camere prima di Capodanno. Se così fosse resterebbero pochi giorni di lavoro per l’Aula di Palazzo Madama.
A questo bisogna aggiungere che, stando all’attuale calendario dei lavori, prima del Ddl Lorenzin figurano la legge di Bilancio di ritorno dalla Camera, la riforma del regolamento del Senato, il Ddl sulla protezione testimoni di giustizia, il Ddl sulle modifiche al codice civile, al codice penale e al codice di procedura penale in favore di orfani di crimini domestici, il Ddl sulla prevenzione dell’estremismo violento jihadista e lo ius soli. Il Ddl Lorenzin è infatti citato all’ultimo posto nell’elenco.
Il pressing per un’inversione del calendario, da parte sia dei senatori della Commissione Sanità che dai professionisti direttamente interessati al provvedimento, non è di certo mancato in questi giorni. Ma, al momento, nulla è cambianto né pare siano previste imminenti modifiche.
Di certo questo non fa gioco al buon esito del provvedimento, su cui in molti avevano sperato dopo l’approvazione lampo in commissione. Eppure una modifica del calendario sarebbe possibile, dal momento che l’approvazione del disegno di legge nel testo già licenziato dalla Camera, seppur non scontata, sembrerebbe essere di certo meno complicata rispetto ad altri provvedimenti quali lo ius soli.
Ad ogni modo, i giorni passano ed al momento tutto tace. Ma non si escludono possibili sorprese dalla prossima riunione dei capigruppo.