Aifi celebra la giornata della fisioterapia, già 27mila preiscritti verso l’albo
fonte quotidianosanità
“Non ci accontentiamo dei risultati raggiunti finora. Noi resteremo in campo perché abbiamo già chiesto l’accreditamento come associazione tecnico-scientifica, un orizzonte che sarà il nostro futuro e che comunque ci permetterà di restare punto di riferimento per la categoria per il raggiungimento di nuovi obiettivi, come quello del corso di laurea su cinque anni”. Così Mauro Tavernelli, presidente Aifi
La nascita dell’Ordine, con già 27mila preiscritti verso l’Albo dei fisioterapisti, oltre alle consuete battaglie contro l’abusivismo e per la responsabilità professionale. Questi i punti cardine dell’evento organizzato dall’Aifi a Tirrenia, in provincia di Pisa, in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia che come ogni anno dal 1996 si celebra l’8 settembre: ‘Un professionista all’inizio dell’Ordine’ è infatti il titolo dell’iniziativa messa in piedi principalmente dalla sezione Toscana dell’Associazione Italiana Fisioterapisti, guidata dal presidente Gino Petri.
Un’occasione di confronto a 360 gradi che ha toccato le tematiche più attuali riguardanti la professione in un momento storico di grandi cambiamenti: dall’iter di istituzione dell’Ordine, atteso da decenni, fino agli adeguamenti necessari alla nuova legge sulla privacy (Gdpr), passando per le nuove implicazioni per la responsabilità professionale alla luce della Legge Gelli-Bianco.
Per fare il punto sulla questione ‘Ordine’ sono intervenuti Antonio Bortone, presidente Conaps, e Alessandro Beux, presidente della Federazione nazionale Ordini Tsrm e Pstrp, ovvero l’organismo che rappresenta attualmente ben 21 professioni sanitarie e 61 Ordini provinciali e interprovinciali, riunendo circa 220mila professionisti.
“Al momento sono circa 65mila i professionisti che si sono preiscritti“, ha fatto sapere Beux all’agenzia Dire, specificando che il numero è stato oltretutto raggiunto “nei mesi di luglio e agosto, in piena estate”. Di questi 65mila, “possiamo annunciare che 27mila sono fisioterapisti– ha aggiunto Bortone- e questo è un dato che suggella il valore della giornata di oggi”.
Secondo quanto previsto dalle normative, al raggiungimento dei 50mila fisioterapisti iscritti può essere avanzata la richiesta di istituzione di un Ordine proprio. Parallelamente a questi dati è emersa la questione delle non conformità, il cui numero “non si può ancora quantificare”, ma che apre il capitolo delle necessarie verifiche ai titoli abilitanti.
“Gli organismi di controllo sono due: una è l’azienda in cui lavora il professionista, e molte si sono già attivate per avere una copia della preiscrizione, e l’altro è lo stesso Ordine, per cui immagino che nei prossimi mesi verranno avviate delle verifiche all’interno delle strutture. Così come immagino- ha aggiunto Beux- che una struttura non sarà più accreditata da una Regione se al suo interno ha dipendenti non in regola. Non dobbiamo pensare a una lotta contro l’abusivismo come è stata condotta finora: ora cambia l’incidenza e cambieranno anche i risultati della lotta”.
L’iscrizione all’Ordine, ha continuato Bortone, sempre all’agenzia Dire, “di fatto assolve al compito di mettere il professionista in sicurezza rispetto alla legge 3 del 2018, ma anche alla legge Gelli-Bianco, con una significativa perentorietà della norma: se vuoi esercitare devi iscriverti subito, senza aspettare il 2019, perché l’obbligatorietà è scattata il 15 febbraio scorso. I numeri diffusi quindi ci danno ragione del lavoro svolto finora, complesso e a questo punto però efficace. Le procedure e il sistema stanno tenendo e lasciatemi dire che mai nessuno in ambito professionale ha affrontato un percorso così complesso per dimensioni e processo. Non si è trattato infatti di un semplice trasferimento di sito, ma per 17 professioni il primo storico censimento che sarà già una linea di demarcazione tra il professionista vero e chi sta tentando di iscriversi cercando una breccia nella piattaforma, senza riuscirci”.
Con questa prima “buona notizia”, ha sottolineato Bortone, “non finisce certo la partita politica. Abbiamo costruito un trampolino per diverse altre necessità, come le relazioni con gli organismi sindacali per la revisione contrattuale e lo sviluppo della formazione, soprattutto per quel che riguarda i master specialistici, ma anche per la previdenza. La dimensione ordinistica ci dà una propulsione a tutela del cittadino e a rappresentanza dei professionisti completamente diverse rispetto a prima”.
La tavola rotonda moderata dal presidente Aifi, Mauro Tavarnelli, ha quindi sintetizzato le problematiche emerse durante le relazioni e il breve dibattito con i circa 150 partecipanti, fornendo anche spunti per ulteriori discussioni, come quella che riguarda la possibile istituzione di un Ordine proprio dei fisioterapisti. Il futuro di Aifi è comunque tracciato. “Non ci accontentiamo dei risultati raggiunti finora– le parole di Tavarnelli- Noi resteremo in campo perché abbiamo già chiesto l’accreditamento come associazione tecnico-scientifica, un orizzonte che sarà il nostro futuro e che comunque ci permetterà di restare punto di riferimento per la categoria per il raggiungimento di nuovi obiettivi, come quello del corso di laurea su cinque anni, che permetta davvero una preparazione idonea ai fisioterapisti”.
“Non ci accontentiamo dei risultati raggiunti finora. Noi resteremo in campo perché abbiamo già chiesto l’accreditamento come associazione tecnico-scientifica, un orizzonte che sarà il nostro futuro e che comunque ci permetterà di restare punto di riferimento per la categoria per il raggiungimento di nuovi obiettivi, come quello del corso di laurea su cinque anni”. Così Mauro Tavernelli, presidente Aifi
La nascita dell’Ordine, con già 27mila preiscritti verso l’Albo dei fisioterapisti, oltre alle consuete battaglie contro l’abusivismo e per la responsabilità professionale. Questi i punti cardine dell’evento organizzato dall’Aifi a Tirrenia, in provincia di Pisa, in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia che come ogni anno dal 1996 si celebra l’8 settembre: ‘Un professionista all’inizio dell’Ordine’ è infatti il titolo dell’iniziativa messa in piedi principalmente dalla sezione Toscana dell’Associazione Italiana Fisioterapisti, guidata dal presidente Gino Petri.
Un’occasione di confronto a 360 gradi che ha toccato le tematiche più attuali riguardanti la professione in un momento storico di grandi cambiamenti: dall’iter di istituzione dell’Ordine, atteso da decenni, fino agli adeguamenti necessari alla nuova legge sulla privacy (Gdpr), passando per le nuove implicazioni per la responsabilità professionale alla luce della Legge Gelli-Bianco.
Per fare il punto sulla questione ‘Ordine’ sono intervenuti Antonio Bortone, presidente Conaps, e Alessandro Beux, presidente della Federazione nazionale Ordini Tsrm e Pstrp, ovvero l’organismo che rappresenta attualmente ben 21 professioni sanitarie e 61 Ordini provinciali e interprovinciali, riunendo circa 220mila professionisti.
“Al momento sono circa 65mila i professionisti che si sono preiscritti“, ha fatto sapere Beux all’agenzia Dire, specificando che il numero è stato oltretutto raggiunto “nei mesi di luglio e agosto, in piena estate”. Di questi 65mila, “possiamo annunciare che 27mila sono fisioterapisti– ha aggiunto Bortone- e questo è un dato che suggella il valore della giornata di oggi”.
Secondo quanto previsto dalle normative, al raggiungimento dei 50mila fisioterapisti iscritti può essere avanzata la richiesta di istituzione di un Ordine proprio. Parallelamente a questi dati è emersa la questione delle non conformità, il cui numero “non si può ancora quantificare”, ma che apre il capitolo delle necessarie verifiche ai titoli abilitanti.
“Gli organismi di controllo sono due: una è l’azienda in cui lavora il professionista, e molte si sono già attivate per avere una copia della preiscrizione, e l’altro è lo stesso Ordine, per cui immagino che nei prossimi mesi verranno avviate delle verifiche all’interno delle strutture. Così come immagino- ha aggiunto Beux- che una struttura non sarà più accreditata da una Regione se al suo interno ha dipendenti non in regola. Non dobbiamo pensare a una lotta contro l’abusivismo come è stata condotta finora: ora cambia l’incidenza e cambieranno anche i risultati della lotta”.
L’iscrizione all’Ordine, ha continuato Bortone, sempre all’agenzia Dire, “di fatto assolve al compito di mettere il professionista in sicurezza rispetto alla legge 3 del 2018, ma anche alla legge Gelli-Bianco, con una significativa perentorietà della norma: se vuoi esercitare devi iscriverti subito, senza aspettare il 2019, perché l’obbligatorietà è scattata il 15 febbraio scorso. I numeri diffusi quindi ci danno ragione del lavoro svolto finora, complesso e a questo punto però efficace. Le procedure e il sistema stanno tenendo e lasciatemi dire che mai nessuno in ambito professionale ha affrontato un percorso così complesso per dimensioni e processo. Non si è trattato infatti di un semplice trasferimento di sito, ma per 17 professioni il primo storico censimento che sarà già una linea di demarcazione tra il professionista vero e chi sta tentando di iscriversi cercando una breccia nella piattaforma, senza riuscirci”.
Con questa prima “buona notizia”, ha sottolineato Bortone, “non finisce certo la partita politica. Abbiamo costruito un trampolino per diverse altre necessità, come le relazioni con gli organismi sindacali per la revisione contrattuale e lo sviluppo della formazione, soprattutto per quel che riguarda i master specialistici, ma anche per la previdenza. La dimensione ordinistica ci dà una propulsione a tutela del cittadino e a rappresentanza dei professionisti completamente diverse rispetto a prima”.
La tavola rotonda moderata dal presidente Aifi, Mauro Tavarnelli, ha quindi sintetizzato le problematiche emerse durante le relazioni e il breve dibattito con i circa 150 partecipanti, fornendo anche spunti per ulteriori discussioni, come quella che riguarda la possibile istituzione di un Ordine proprio dei fisioterapisti. Il futuro di Aifi è comunque tracciato. “Non ci accontentiamo dei risultati raggiunti finora– le parole di Tavarnelli- Noi resteremo in campo perché abbiamo già chiesto l’accreditamento come associazione tecnico-scientifica, un orizzonte che sarà il nostro futuro e che comunque ci permetterà di restare punto di riferimento per la categoria per il raggiungimento di nuovi obiettivi, come quello del corso di laurea su cinque anni, che permetta davvero una preparazione idonea ai fisioterapisti”.
“Non ci accontentiamo dei risultati raggiunti finora. Noi resteremo in campo perché abbiamo già chiesto l’accreditamento come associazione tecnico-scientifica, un orizzonte che sarà il nostro futuro e che comunque ci permetterà di restare punto di riferimento per la categoria per il raggiungimento di nuovi obiettivi, come quello del corso di laurea su cinque anni”. Così Mauro Tavernelli, presidente Aifi
La nascita dell’Ordine, con già 27mila preiscritti verso l’Albo dei fisioterapisti, oltre alle consuete battaglie contro l’abusivismo e per la responsabilità professionale. Questi i punti cardine dell’evento organizzato dall’Aifi a Tirrenia, in provincia di Pisa, in occasione della Giornata Mondiale della Fisioterapia che come ogni anno dal 1996 si celebra l’8 settembre: ‘Un professionista all’inizio dell’Ordine’ è infatti il titolo dell’iniziativa messa in piedi principalmente dalla sezione Toscana dell’Associazione Italiana Fisioterapisti, guidata dal presidente Gino Petri.
Un’occasione di confronto a 360 gradi che ha toccato le tematiche più attuali riguardanti la professione in un momento storico di grandi cambiamenti: dall’iter di istituzione dell’Ordine, atteso da decenni, fino agli adeguamenti necessari alla nuova legge sulla privacy (Gdpr), passando per le nuove implicazioni per la responsabilità professionale alla luce della Legge Gelli-Bianco.
Per fare il punto sulla questione ‘Ordine’ sono intervenuti Antonio Bortone, presidente Conaps, e Alessandro Beux, presidente della Federazione nazionale Ordini Tsrm e Pstrp, ovvero l’organismo che rappresenta attualmente ben 21 professioni sanitarie e 61 Ordini provinciali e interprovinciali, riunendo circa 220mila professionisti.
“Al momento sono circa 65mila i professionisti che si sono preiscritti“, ha fatto sapere Beux all’agenzia Dire, specificando che il numero è stato oltretutto raggiunto “nei mesi di luglio e agosto, in piena estate”. Di questi 65mila, “possiamo annunciare che 27mila sono fisioterapisti– ha aggiunto Bortone- e questo è un dato che suggella il valore della giornata di oggi”.
Secondo quanto previsto dalle normative, al raggiungimento dei 50mila fisioterapisti iscritti può essere avanzata la richiesta di istituzione di un Ordine proprio. Parallelamente a questi dati è emersa la questione delle non conformità, il cui numero “non si può ancora quantificare”, ma che apre il capitolo delle necessarie verifiche ai titoli abilitanti.
“Gli organismi di controllo sono due: una è l’azienda in cui lavora il professionista, e molte si sono già attivate per avere una copia della preiscrizione, e l’altro è lo stesso Ordine, per cui immagino che nei prossimi mesi verranno avviate delle verifiche all’interno delle strutture. Così come immagino- ha aggiunto Beux- che una struttura non sarà più accreditata da una Regione se al suo interno ha dipendenti non in regola. Non dobbiamo pensare a una lotta contro l’abusivismo come è stata condotta finora: ora cambia l’incidenza e cambieranno anche i risultati della lotta”.
L’iscrizione all’Ordine, ha continuato Bortone, sempre all’agenzia Dire, “di fatto assolve al compito di mettere il professionista in sicurezza rispetto alla legge 3 del 2018, ma anche alla legge Gelli-Bianco, con una significativa perentorietà della norma: se vuoi esercitare devi iscriverti subito, senza aspettare il 2019, perché l’obbligatorietà è scattata il 15 febbraio scorso. I numeri diffusi quindi ci danno ragione del lavoro svolto finora, complesso e a questo punto però efficace. Le procedure e il sistema stanno tenendo e lasciatemi dire che mai nessuno in ambito professionale ha affrontato un percorso così complesso per dimensioni e processo. Non si è trattato infatti di un semplice trasferimento di sito, ma per 17 professioni il primo storico censimento che sarà già una linea di demarcazione tra il professionista vero e chi sta tentando di iscriversi cercando una breccia nella piattaforma, senza riuscirci”.
Con questa prima “buona notizia”, ha sottolineato Bortone, “non finisce certo la partita politica. Abbiamo costruito un trampolino per diverse altre necessità, come le relazioni con gli organismi sindacali per la revisione contrattuale e lo sviluppo della formazione, soprattutto per quel che riguarda i master specialistici, ma anche per la previdenza. La dimensione ordinistica ci dà una propulsione a tutela del cittadino e a rappresentanza dei professionisti completamente diverse rispetto a prima”.
La tavola rotonda moderata dal presidente Aifi, Mauro Tavarnelli, ha quindi sintetizzato le problematiche emerse durante le relazioni e il breve dibattito con i circa 150 partecipanti, fornendo anche spunti per ulteriori discussioni, come quella che riguarda la possibile istituzione di un Ordine proprio dei fisioterapisti. Il futuro di Aifi è comunque tracciato. “Non ci accontentiamo dei risultati raggiunti finora– le parole di Tavarnelli- Noi resteremo in campo perché abbiamo già chiesto l’accreditamento come associazione tecnico-scientifica, un orizzonte che sarà il nostro futuro e che comunque ci permetterà di restare punto di riferimento per la categoria per il raggiungimento di nuovi obiettivi, come quello del corso di laurea su cinque anni, che permetta davvero una preparazione idonea ai fisioterapisti”.