Anziani. Meloni: “Per welfare in arrivo un miliardo per i prossimi due anni”
Il presidente del Consiglio time rispondendo ad un’interrogazione della Lega sullo stato di attuazione della Legge delega 33/23 che prevede misure in favore del welfare degli anziani ha annunciato l’arrivo domani in Cdm del decreto legislativo.
“Il decreto legislativo arriverà domani in Cdm e stanzia complessivamente oltre un miliardo di euro per i primi due anni, risorse che servono a garantire all’anziano una vita serena, attiva e dignitosa garantendo dove è possibile il diritto di continuare a vivere e a curarsi nella propria casa semplificando e rafforzando l’accesso ai servizi ma anche le procedure di valutazione della persona non autosufficiente introducendo in via sperimentale a scelta del cittadino una prestazione universale graduata in base al bisogno”. Lo ha annunciato il Presidente del Consiglio, Giorgia Meloni oggi durante il Question time rispondendo ad un’interrogazione della Lega sullo stato di attuazione della Legge delega 33/23 che prevede misure in favore del welfare degli anziani.
“In una società – ha specificato – nella quale la cultura dello scarto rischia sempre di avere il sopravvento” viene messa ai margini “quella che invece è una indiscutibile ricchezza da valorizzare: in Italia ci sono 14 milioni di anziani sono la storia di questa nazione sono il collante delle famiglie sono uno straordinario ammortizzatore sociale in tempo di crisi e noi abbiamo il dovere di dire loro `grazie´ e di farlo non a parole ma con fatti concreti”.
L’intervento integrale del Presidente del Consiglio
Questa interrogazione che mi consente di accendere i riflettori su una materia che al Governo sta particolarmente a cuore, cioè garantire alle persone anziane di questa Nazione una vecchiaia serena e dignitosa e che siano scongiurati loro la solitudine e l’isolamento, in una società nella quale la cultura dello scarto rischia sempre di avere il sopravvento e mettendo ai margini quella che, invece, è un’indiscutibile ricchezza da valorizzare.
In Italia ci sono 14 milioni di anziani: sono la storia di questa Nazione, sono il collante delle famiglie, sono uno straordinario ammortizzatore sociale in tempo di crisi e noi abbiamo il dovere di dire loro grazie e di farlo, chiaramente, non a parole ma con fatti concreti. È per questa ragione che, come lei sa, sia con la manovra del 2023 che con quella del 2024 abbiamo incrementato tutte le pensioni attraverso la rivalutazione, con particolare attenzione a quelle che erano più basse. Le pensioni fino a 4 volte il trattamento minimo sono state rivalutate al 100 per cento del tasso d’inflazione e le minime hanno avuto un doppio aumento che oggi le porta a 614 euro.
È questa la ragione anche per la quale dall’inizio del mandato abbiamo lavorato per portare a termine una riforma strutturale delle politiche per la terza età che, dobbiamo ricordare, è anche un obiettivo del PNRR. Il 19 gennaio 2023 abbiamo approvato in Consiglio dei Ministri il patto per la terza età, un disegno di legge delega che poi è stato licenziato dal Parlamento a larghissima maggioranza (anche questo vale la pena di essere ricordato). Il PNRR prevede che il decreto attuativo, cioè le norme che servono a rendere concreti i principi della legge, venga esaminato entro il primo trimestre di quest’anno.
Allora, voglio dirle che centreremo anche questo obiettivo e che annuncio che il decreto legislativo arriverà domani in Consiglio dei Ministri per l’approvazione. Il decreto stanzia complessivamente oltre un miliardo di euro per i primi due anni, risorse che servono a garantire all’anziano una vita serena, attiva e dignitosa, nello specifico garantendo, dove è possibile, il diritto di continuare a vivere e a curarsi nella propria casa, semplificando e rafforzando l’accesso ai servizi ma anche le procedure di valutazione della persona non autosufficiente, introducendo, in via sperimentale e a scelta del cittadino, una prestazione universale graduata in base al bisogno per gli anziani non autosufficienti più gravi, più anziani e in maggiori difficoltà economiche che consiste nell’aumento di circa il 200 per cento dell’importo dell’assegno di accompagnamento e progetti di coabitazione per gli anziani soli, perché possano avere una casa propria senza per questo dover rinunciare a socializzare o ad avere i servizi necessari.
Insomma, l’obiettivo è costruire un nuovo sistema di protezione sociale che metta la persona al centro, che renda la vita dei non autosufficienti e delle loro famiglie più semplice e protetta, partendo da chi, fragile tra i fragili, ha meno risorse a disposizione. È una riforma attesa da oltre 20 anni ed è una riforma per la quale io devo ringraziare il lavoro di tutti i Ministeri competenti, ma è anche una riforma per la quale devo ringraziare questo Parlamento, che, come ricordavo, non ci ha fatto mancare il suo sostegno
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