Come uscire dal lockdown?/2. Il modello Gimbe su prevalenza e incremento nuovi casi: “Ad oggi incrementi ancora preoccupanti tranne che in Umbria”
La Fondazione propone un modello univoco per mappare e monitorare l’evoluzione del contagio a livello regionale e provinciale. La fotografia scattata il 19 aprile invita a “mantenere alta l’allerta”, auspicando un “consistente rallentamento del contagio nelle prossime due settimane”.
Un altro modello utile oltre a quello diffuso oggi dall’Osservatorio della sanità regionale della Cattolica, per chi dovrà decidere come operare per l’allentamento del lockdown è quello messo a punto dalla Fondazione Gimbe, diffuso anch’esso oggi.
“La fase 2 – spiega Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione GIMBE – deve essere guidata da criteri scientifici oggettivi condivisi tra Governo, Regioni ed enti locali, tenendo in considerazione i rischi legati a cinque variabili: attività produttive, libertà individuali, mezzi di trasporto, rischio di specifici sottogruppi di popolazione in relazione all’età e patologie concomitanti ed evoluzione del contagio nelle diverse aree geografiche”.
A supporto di queste decisione la Fondazione ha pubblicato oggi un modello dinamico per mappare e monitorare l’evoluzione del contagio a livello regionale e provinciale, “al fine di fornire – sottolinea Cartabellotta – uno strumento univoco per informare le decisioni di Governo e Regioni troppo spesso concentrate sulle variazioni giornaliere che alimentano facili ottimismi sui tempi di riapertura e sottostimano i rischi in aree con pochi casi ma ad elevata prevalenza”.
Considerato che per rallentare la diffusione del virus occorre ridurre in maniera costante la crescita percentuale dei casi, in particolare se la prevalenza aumenta, il modello GIMBE si basa su due variabili:
• Prevalenza (casi totali per 100.000 abitanti): misura la “densità” dei casi confermati nella popolazione e rappresenta anche una stima indiretta dei contagi non noti.
• Incremento percentuale dei casi totali: misura la “velocità” con cui si diffonde il virus. Tale valore viene calcolato su un arco temporale settimanale, viste le notevoli fluttuazioni dei dati giornalieri.
Utilizzando come “spartiacque” i valori medi nazionali di prevalenza e incremento percentuale le Regioni si posizionano in un grafico suddiviso in quattro quadranti (figura 1):
• Verde: rappresenta l’area “fredda” con bassa prevalenza e basso incremento %.
• Arancione: è l’area in corso di “riscaldamento”, con una prevalenza ancora bassa, ma un incremento percentuale elevato.
• Rosso: rappresenta l’area “calda” caratterizzata da alta prevalenza che viene alimentata dall’elevato incremento % dei casi.
• Giallo: rappresenta l’area in corso di “raffreddamento”, caratterizzata da un’alta prevalenza alimentata nelle settimane precedenti e da un incremento percentuale in corso di riduzione.
Considerato che la posizione di ciascuna Regione consegue a differenti dinamiche locali, la Fondazione GIMBE ha elaborato analoghi grafici regionali, che vedono le province distribuirsi in relazione ai valori medi regionali di prevalenza e di incremento percentuale (es. Regione Lombardia: figura 2).