Coronavirus. Laurea in medicina sarà abilitante, addio all’esame di Stato. La norma nel “Decreto Coronavirus” approvato oggi. Stanziati 25 miliardi per superare l’emergenza: fondi per sanità, famiglie, lavoratori e imprese
“Ad una fase eccezionale si risponde con misure eccezionali. Ci sono risorse e strumenti per sostenere il lavoro di medici, infermieri e personale sanitario ma anche per le tante persone che stanno pagando il costo di questa emergenza”, ha spiegato il ministro della Salute Speranza. Il ministro dell’Università Manfredi ha così sottolineato l’importanza della laurea abilitante in medicina: “Significa liberare immediatamente sul Ssn l’energia di circa 10.000 medici”. Il premier ha poi spiegato che “questo decreto non basterà. Ma oggi il governo risponde presente e risponderà presente anche domani”.
“Il Governo è vicino alle tante imprese, ai commercianti ai liberi professionisti, alle famiglie, ai nonni e alle mamme, ai papa, ai giovani, che stanno facendo tutti grandi sacrifici per il bene comune, per il bene più alto che è quello della salute: la salute dei cittadini, la salute pubblica. Nessuno deve sentirsi abbandonato. È stato questo il nostro obiettivo fin dall’inizio e oggi questa approvazione del dl lo dimostra”. Così in conferenza stampa il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, dopo l’approvazione del Decreto “Cura Italia” da parte del Consiglio dei Ministri (per le misure sulla sanità vedi articolo di ieri con le nostre anticipazioni in gran parte confermate nel testo finale che non è stato ancora reso noto).
“Si può parlare di modello italiano non solo per il contrasto alla diffusione del contagio, ma anche per la politica economica. Mettiamo in campo 25 miliardi per le famiglie ed il sistema economico. Verranno attivati flussi per 350 miliardi. Questa è una manovra economica poderosa. Con questo decreto, forte e deciso nei numeri delle misure, noi non esauriamo il nostro compito per quanto riguarda gli interventi in campo economico. Siamo consapevoli che questo decreto non basterà ma voglio dire ai lavoratori, alle imprese e alle famiglie che oggi il governo risponde presente e risponderà presente anche domani”, ha aggiunto.
Infine il Presidente ha ringraziato tutti i cittadini per il loro sacrificio: “Concludo dicendo che sono davvero orgoglioso perché sono partecipe di questa grandiosa comunità che addirittura ho l’onore di guidare in questo frangente così complesso, così delicato per la nostra storia. Tanti italiani sono direttamente in trincea negli ospedali, nelle fabbriche, nelle farmacie, dietro le casse di un supermercato. Tanti rimangono a casa ma non rimangono inerti. Li sostengono da un balcone, da una finestra, cantano con loro, cantano l’inno nazionale. Possiamo essere davvero orgogliosi di essere italiani. Insieme ce la faremo.”
Dopo il premier, è intervenuto anche il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri spiegando: “Nel decreto viene previsto un finanziamento aggiuntivo per quasi 3,5 miliardi per sanità, protezione civile e altri operatori pubblici che stanno operando in questa emergenza”.
“Ad una fase eccezionale si risponde con misure eccezionali”, scrive su Facebook il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Abbiamo approvato il decreto – prosegue Speranza – che prevede 25 miliardi di euro per sanità, protezione civile, famiglie e imprese. Ci sono risorse e strumenti per sostenere il lavoro di medici, infermieri e personale sanitario ma anche per le tante persone che stanno pagando il costo di questa emergenza. Ci stiamo mettendo tutto il coraggio possibile per vincere questa sfida senza precedenti”.
“Quello che conta di più però restano i comportamenti individuali. Solo con il contributo di ciascuno si può vincere questa sfida. Forza”, conclude il Ministro della Salute.
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Nel decreto arriva poi il via libera per la laurea abilitante in medicina, come anticipato da QS già nei giorni scorsi. La conferma è arrivata direttamente dal ministro dell’Università e della Ricerca, Gaetano Manfredi: “Fronteggiare l’emergenza Coronavirus significa dare risposte immediate ma con una visione che consentano all’Italia di guardare in prospettiva al medio-lungo periodo. Un primo segnale importante, in tal senso, è quello di rendere il conseguimento della laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e Chirurgia, da questo momento in poi, immediatamente abilitante per l’esercizio della professione di medico- chirurgo. Questo significa liberare immediatamente sul Sistema sanitario nazionale l’energia di circa diecimila medici fondamentale per far fronte alla carenza che lamentava il nostro Paese. Cogliamo questo momento di difficoltà per adeguarci per sempre e con positività anche alle esigenze di una società che cambia”.