Due decreti al Cdm di oggi: nuovi nomi ai ministeri, regole più snelle per riorganizzarli, proroga di 6 mesi per il commissariamento della sanità in Calabria e proroga comitati Aifa. Le bozze
Il Cdm odierno oltre all’aggiornamento della Nadef ha approvato anche un decreto legge con le nuove denominazioni di alcuni ministeri già preannunciate dal premier Meloni. Nel testo c’è anche una norma per snellire le procedure per la riorganizzazione dei dicasteri (salute compreso). Inoltre è stato approvato un altro decreto che proroga fino a giugno 2023 le misure legate al commissariamento della sanità calabrese. Inserita anche la proroga al 23 febbraio 2023 per il Cpr e la Cts di Aifa. DL MINISTERI – DL COMMISSARIAMENTO CALABRIA
Percorso più rapido per la riorganizzazione dei Ministeri (e quindi anche per quello della Salute) e proroga di ulteriori 6 mesi delle misure sul commissariamento della Regione Calabria che scadevano in origine a fine 2022 e che quindi slitterebbero a giugno 2023. Arriva poi la proroga per i componenti della Cts e del Cpr di Aifa fino al 23 febbraio 2023.
Sono queste le tre principali novità di interesse sanitario di due decreti legge all’esame del Consiglio dei Ministri approvati oggi insieme al nuovo aggiornamento della Nadef.
Per quanto riguarda il riordino dei Ministeri “a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto e fino al 30 giugno 2023, i regolamenti di organizzazione dei Ministeri, ivi inclusi quelli degli uffici di diretta collaborazione, sono adottati con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro competente, di concerto con il Ministro per la pubblica amministrazione e con il Ministro dell’economia e delle finanze, previa deliberazione del Consiglio dei ministri. Sugli stessi decreti il Presidente del Consiglio dei ministri ha facoltà di richiedere il parere del Consiglio di Stato”.
Prima del provvedimento i regolamenti erano adottati con un Decreto del presidente della Repubblica, inoltre per quanto concerne la Salute dovevano essere sentite le organizzazioni sindacali ed era necessario il parere del Consiglio di Stato, passaggi che nella nuova bozza di decreto non sono più obbligatori.
Il decreto prevede poi il cambio di nome di alcuni ministeri come preannunciato dal premier Meloni: il Ministero dello sviluppo economico assume la denominazione di Ministero delle imprese e del made in Italy; il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali assume la denominazione di Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste; il Ministero della transizione ecologica assume la denominazione di Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica; il Ministero delle infrastrutture e della mobilità sostenibili assume la denominazione di Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e il Ministero dell’istruzione assume la denominazione di Ministero dell’istruzione e
merito.