Ecm. Anelli (Fnomceo): “Giusto considerare assolto l’obbligo formativo ma norma va estesa a tutti i professionisti della salute”
Il riferimento è al decreto scuola approvato ieri dal Senato che ha considerato come acquisiti i 50 crediti Ecm 2020 per i sanitari che hanno comunque lavorato durante l’emergenza. Ma la norma riguarda solo medci, odontoiatri, infermieri e farmacisti. Per questo la Fnomceo chiede estenzione della “sanatoria” a tutte le professioni sanitarie senza nessuna esclusione.
“Giusto prevedere come già acquisiti i 50 crediti previsti, per l’anno 2020, dal programma di Educazione Continua in Medicina, qualora i professionisti della salute abbiano portato avanti la loro attività durante l’emergenza Covid-19. È un doveroso riconoscimento per il lavoro prezioso dei medici e di tutti gli operatori sanitari che, impegnati nella lotta contro il nuovo virus, hanno fatto dell’attività professionale la loro stessa fonte di aggiornamento”.
Così il Presidente della Federazione nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e Odontoiatri (Fnomceo), Filippo Anelli, commenta la disposizione inserita nel maxiemendamento al disegno di legge di conversione del cosiddetto “Decreto Scuola”, approvato ieri dal Senato con voto di fiducia. L’emendamento 6.7 (testo 4), recepito nel maxiemendamento interamente sostitutivo del testo, prevede infatti l’introduzione di una norma transitoria in materia di Educazione Continua in Medicina, che riconosce, per il 2020, come maturati i 50 crediti da acquisire, per il medesimo anno, qualora i soggetti abbiano continuato a svolgere la propria attività professionale durante l’emergenza epidemiologica da Covid-19. La norma fa riferimento ai medici, odontoiatri, infermieri e farmacisti che siano dipendenti delle aziende ospedaliere, delle università, delle aziende sanitarie locali, delle strutture sanitarie private accreditate o che siano liberi professionisti.
“Purtroppo, probabilmente per un mero errore materiale, sono state ricomprese nel provvedimento soltanto le professioni sanitarie menzionate nella legge del 1992 che istituiva l’obbligo Ecm: medici e odontoiatri, infermieri, farmacisti, veterinari – precisa Anelli -. Oggi, tuttavia, rientrano nell’Ecm anche tutte le professioni sanitarie istituite con la Legge 3/2018: Ostetriche, Tecnici sanitari di radiologia medica e delle professioni sanitarie tecniche della riabilitazione e della prevenzione, Chimici, Fisici, Biologi e Psicologi”.
“Tutti i professionisti sanitari hanno contribuito all’emergenza Covid-19, in condizioni non sempre di piena sicurezza, mettendo a rischio la loro incolumità – spiega -. Lo dimostrano, purtroppo, i quasi 30mila operatori sanitari contagiati, i 165 medici, 40 infermieri, 15 farmacisti e le 2 ostetriche che hanno perso la vita per portare avanti il loro lavoro”.
“Le Ostetriche hanno continuato a far nascere bambini, e molte erano purtroppo le partorienti positive al Covid-19; I Tecnici hanno offerto la loro opera di riabilitazione, anche ai pazienti usciti dalle rianimazioni e terapie intensive; i Chimici-Fisici, i Biologi hanno portato avanti, tra l’altro, l’analisi dei campioni biologici derivanti dai tamponi e dai test sierologici; gli psicologi hanno fornito assistenza ai pazienti e agli stessi sanitari, a rischio di burnout e di disturbo da stress post-traumatico – aggiunge ancora Anelli – Escluderli da questo provvedimento sarebbe ingiusto, oltre che deleterio per l’uniformità del sistema Ecm”.
“Il nostro Servizio Sanitario Nazionale si poggia sul contributo sinergico delle diverse e peculiari competenze di tutti i professionisti della Salute, ed è necessario che tutte queste competenze siano armoniosamente e di pari passo sviluppate con la formazione e con l’aggiornamento continuo – conclude il Presidente Fnomceo-. Chiediamo perciò al Parlamento un correttivo del provvedimento, al fine di includervi tutte le professioni sanitarie”.