Elezioni FNO TSRM-PSTRP: c’è un tema di rappresentanza?
Gentile Direttore,
giungono notizie non positive dalle recenti elezioni del Comitato Centrale della Federazione nazionale degli Ordini TSRM-PSTRP. C’è un tema di rappresentanza che vale la pena discutere: sono infatti solo 8 le professioni incluse sulle 19 che popolano l’Ordine. Sottolineo il momento nascente dell’operazione “Ordine multi-professione” poiché sono convinto che le scelte operate in questi giorni ne influenzeranno profondamente l’identità per i prossimi anni.
Undici su quindici eletti nel Comitato, sono dell’area tecnica (di cui 8 TSRM + 1 dell’Area tecnico diagnostica e 2 di quella tecnico assistenziale); tre sono dell’area della riabilitazione (terapista occupazionale, podologo, ortottista), una eletta è dell’area della prevenzione (assistente sanitario). Lo sbilanciamento tra le aree e alcune esclusioni sono abbastanza evidenti in relazione al numero totale degli iscritti. Mancano all’appello 11 professioni tra cui, nell’area della riabilitazione, Fisioterapisti, Logopedisti ed Educatori Professionali.
Queste tre professioni insieme contano 90.128 iscritti nei 61 Ordini provinciali (46% circa del totale; dati aggiornati a mar 2021). I Ft. sono 65.964 e sono stati esclusi per l’interesse mostrato nel costituire un Ordine a sé, appena il Ministero gli darà l’ok per farlo, mentre per i Logopedisti che sono 12.539 (6,4% del tot.) e gli Educatori Professionali, 11.625 (5,9% del tot), non ci sono motivazioni note. E’ stata compiuta una scelta di conservazione: assicurare la maggioranza di TSRM (8 su 15) sia nel Comitato Centrale che nel Collegio dei revisori (2 su 3). Come emiliano romagnolo di adozione, sono inoltre sorpreso che nessun membro del Comitato e del Collegio dei revisori sia della nostra Regione!
Sappiamo bene che la struttura organizzativa della Federazione prevede una forte autonomia per gli Ordini provinciali, con i Consigli Direttivi e le Commissioni d’Albo per ogni professione; ci sono poi le Commissioni di Albo nazionale a supporto del Comitato Centrale. C’è infine il Consiglio nazionale, organo costituito dai Presidenti del Consigli direttivi degli Ordini provinciali (in prevalenza TSRM come è temporalmente logico che sia). Ognuno di questi organismi ha compiti definiti dalla Legge 3/2018.
Tuttavia vorrei proporre una riflessione aperta sul significato, per alcune professioni come ad esempio quella di cui faccio parte – gli Educatori Professionali – del “non essere” presenti nel Comitato; spero di riuscire a farlo senza intento polemico ma con autentica intenzione costruttiva.
La critica più forte alla nascita dell’Ordine, avanzata dalla nostra Comunità professionale, è quella dell’essere dovuta entrare – con obbligo – in una struttura tecnocratica e anti storica; non possiamo negarlo, il nostro gruppo professionale, oltre al travaglio interno del profilo (tra EP socio sanitario e socio pedagogico), ha preso con estrema freddezza questa operazione. Tutto l’impegno profuso dalla AMR prima e dagli eletti nei vari organismi degli Ordini, poi, ha richiesto e richiede ore di lavoro e tanta motivazione per spiegare che l’Ordine può offrire occasioni di sviluppo e di crescita professionale nel principio della tutela della salute dei cittadini cui rivolgiamo i nostri servizi. Ho tentato anch’io di rinforzare questo pensiero, anche su questo quotidiano online (Link), convinto della natura innovativa e potenziale della nascita di un Albo dentro un Ordine multiprofessionale: oggi però a prevalere è l’amarezza per un’occasione mancata e cioè vedere la mia professione rappresentata nel Comitato centrale della Federazione.
Con quale motivazione continueremo a spiegare agli 11.625 EP iscritti (oltre ai 4.865 iscritti agli elenchi speciali EP) che vale la pena ancora crederci? Certo l’Ordine non può essere ridotto alle sole nomine, ma al valore della rappresentanza invece si! Sarebbe stato un bel segnale politico e di incoraggiamento, inserire un nostro rappresentante nel Comitato a dimostrazione della sensibilità, della delicatezza e del potenziale di integrazione tra sociale e sanitario che avremmo potuto portare nell’organismo nazionale.
Non si tratta di rivendicare privilegi a scapito di altri, ma solamente di rendere la mappa del Comitato più aderente alla diversità delle professioni che sono presenti nell’Ordine.
La saluto cordialmente e colgo l’occasione per augurare buon lavoro alla nuova Presidentessa della Federazione nazionale degli Ordini TSRM-PSTRP, Teresa Calandra.
Francesco Crisafulli
Educatore professionale
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