Fisioterapisti. Intervista a Ferrante (Fnofi): “Figura cardine specialmente nella rete delle cure intermedie e di prossimità”
In primavera le elezioni dei nuovi organi dei 38 Ordini territoriali della professione sanitaria di fisioterapista che resteranno in carica fino 2027, il presidente Ferrante: “Tra i primi obiettivi, aumentare il numero di professionisti in formazione, per evitare di dover gestire una carenza di fisioterapisti, serio problema a cui già devono far fronte altre figure professionali della sanità”.
La pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del Decreto n. 183 del 2022 ha dato il via, dal 15 dicembre del 2022, alle attività degli Ordini territoriali e della Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Sanitaria di Fisioterapista. A poco più di due mesi dalla sua nascita il Presidente Fnofi, Piero Ferrante, ne descrive ruolo e prospettive.
Presidente, la Fnofi è una Federazione di Ordini neonata, quale valore aggiunto ha portato ai professionisti?
I fisioterapisti italiani hanno finalmente un sistema ordinistico in cui riconoscersi e con cui confrontarsi. Poter contare su una Federazione che rappresenti i bisogni, ma anche le peculiarità, di un’intera categoria professionale è fondamentale per noi e per i cittadini. Abbiamo lavorato tanto in questi anni affinché la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Sanitaria di Fisioterapista vedesse la luce. Per questo, aver centrato l’obiettivo è un importante risultato per tutta la categoria professionale. Sono convinto che la Fnofi possa contribuire in modo attivo allo sviluppo dei servizi offerti dal Servizio Sanitario Nazionale, creando un reale valore aggiunto all’intero sistema salute, sia per i professionisti che per i pazienti».
Medicina di prossimità e rafforzamento della rete dei servizi delle cure intermedie sono le sfide della sanità del futuro, sfide colte anche dal Pnrr. Quale ruolo giocherà il fisioterapista?
I fisioterapisti hanno una lunga e consolidata storia professionale alle spalle: 60 anni durante i quali, grazie ad Aifi (la sua associazione scientifica), sono state costruite solide basi professionali, sia da un punto di vista scientifico, che culturale. Non è frutto del caso, ma di impegno e dedizione se quella dei fisioterapisti è diventata una delle professioni sanitarie più numerose del Paese. Se si considera la sola area riabilitativa la fisioterapia è la professione più rappresentata. Tuttavia, la riabilitazione non è la sola area di competenza dei fisioterapisti che, così come sancito dal profilo professionale, hanno un ruolo centrale anche nell’ambito della prevenzione. Di conseguenza, i fisioterapisti, accanto a medici specialisti ed altri professionisti sanitari, non potranno che essere una presenza cardine nelle case e negli ospedali della comunità, così come nell’ambito dell’assistenza domiciliare, soprattutto nella realizzazione del nuovo modello di sanità d’iniziativa.
Far parte a pieno titolo del Ssn, dall’ambito della prevenzione a quello della riabilitazione, è un progetto ambizioso. Il numero di fisioterapisti attualmente attivi sul territorio nazionale è sufficiente a realizzarlo?
I Fisioterapisti iscritti all’insieme dei 38 Ordini territoriali esistenti sono oggi oltre 70 mila, di cui quasi il 59% è donna. Calcolatrice alla mano, nel nostro Paese ci sono circa 120 fisioterapisti ogni 100 mila abitanti, una proporzione in media con gli altri Paesi europei, fatta eccezione per Germania, Finlandia, Belgio e Olanda, dove il rapporto fisioterapisti/abitanti è maggiore. Da non trascurare è però un altro dato: quasi il 30% dei professionisti attualmente attivi è over 64 e nei prossimi anni andrà in pensione.
Come è possibile arginare la carenza che, senza un rimedio tempestivo, inevitabilmente, si presenterà nel giro di qualche anno?
Questi dati devono indurci a riflettere sull’attuale offerta formativa nelle università: il monitoraggio dei dati ci dice che i nostri corsi di laurea sono i più scelti tra i giovani che si affacciano alla facoltà di medicina, e questo ci fa affermare che anche nel percepito dei cittadini la nostra professione gode di ottima salute. Aggiungo però che è necessario ripensare ad una riorganizzazione della formazione universitaria, aprendo anche a percorsi biennali di specializzazione, in linea con gli standard europei, ed anche aumentare immediatamente il numero di professionisti in formazione e aprire alla formazione specialistica, secondo una logica di miglioramento continuo delle risposte ai cittadini. Sono sfide importanti, di cui si dovranno occupare i nuovi Ordini dei fisioterapisti, che verranno eletti entro la primavera e resteranno in carica fino 2027.
Un messaggio finale, quindi, riguarda proprio questa tornata elettorale…
Il messaggio mio personale e di tutta la Commissione straordinaria Fnofi agli iscritti agli Ordini è proprio questo: votiamo tutti, rechiamoci alle urne e costruiamo insieme la Casa comune dei fisioterapisti. Sarà un grande obiettivo raggiunto per tutti noi professionisti, ma anche per i cittadini ed il Ssn, che troveranno nei fisioterapisti un alleato sempre presente con competenza e tempestività nella risposta ai sempre più vasti e precisi bisogni di salute e riabilitazione.
Isabella Faggiano