FITELAB : Chiudiamo la Fitelab ma non abbandoniamo i nostri ideali
fonte quotidianosanità
riceviamo e publichiamo una nota del Presidente Nazionale Fitelab:
Gentile Direttore,
le scrivo perché in questo periodo dedicato alle elezioni per le Commissioni di Albo (Legge 3/18) riteniamo come Associazioni Maggiormente Rappresentativa di accelerare i tempi di passaggio di consegna.
Questo non significa che la Federazione Italiana Tecnici di Laboratorio Biomedico abbia esaurito i suoi ideali, le relazioni con le associazioni di riferimento, le mappe concettuali, le sue basi culturali, ma semplicemente vuole evitare malintesi ideali e stare giustamente al passo con la modernità.
Con la modernizzazione si fa strada un insieme di idee, convinzioni e valori che guidano i comportamenti degli individui e delle collettività di tutte le professioni sanitarie coinvolte nel maxi albo.
Fondendo il nostro paradigma anche con le società scientifiche di riferimento abbiamo scelto di passare dalla cooptazione della politica – professionale alla democrazia delle pari opportunità.
Il 2020 potrebbe rappresentare l’anno della ricostruzione d’autorevolezza, di conquista della legittimazione sociale e professionale, ma soprattutto l’idea di coinvolgimento del TSLB.
Insomma, il mutamento del paradigma è avviato; la nuova tesi è la motivazione condizionante e stimolante data dall’avvento della Commissione di Albo.
Ora, tra le due posizioni “il nuovo”, lo è solo in senso parziale e relativo in quanto sono possibili e auspicabili posizioni intermedie per cui la “rivoluzione politico – professionale e scientifica” è in una fase di preparazione.
Il vero problema è che, per sostenere un dibattito politico professionale, bisogna necessariamente avere obiettivi chiari e una programmazione strategica nei modi e nei tempi.
Chi ha una posizione pubblica deve essere consapevole che non sempre può piacere a tutti ma se la disputa è democratica tutto è lecito.
Quindi postulare che la modifica o caduta di un paradigma è antecedente alla novità è a mio avviso corretto e talvolta necessario, ma il carattere di discontinuità del “nuovo” deve essere conservato per dare valore al nostro ruolo nel futuro Albo.
Saverio Stanziale