Forum Mediterraneo in Sanità. La lezione del covid: la sanità ha bisogno di investimenti e innovazione
La kermesse barese è stata l’occasione per un ragionamento a 360 gradi sulla sanità italiana a partire dall’emergenza covid. Tutti concordi su un fatto: in sanità bisogna investire ed innovare. E il tempo per farlo “è ora”, per Giovanni Gorgoni, direttore AreSs Puglia. Il viceministro Sileri assicura l’impegno del Governo in questo senso. Per Ranieri Guerra (Oms) evidenzia come, proprio con la pandemia, “la sanità pubblica e universalistica ha mostrato tutta la sua forza”. La prossima occasione di confronto sarà il Forum risk management, in programma dal 15 al 18 dicembre ad Arezzo.
Comunità, consapevolezza e alleanza. E poi informazione. Nel momento della massima complessità possibile per il sistema sanitario nazionale, i temi emersi durante il quarto Forum della Salute che si è tenuto a alla Fiera del Levante di Bari rimandano alle basi – semplici seppur fondamentali – della sanità pubblica.
Organizzato da AReSS Puglia e Fondazione Innovazione e Sicurezza in Sanità, il Forum quest’anno si è tenuto in forma ibrida con oltre 2mila partecipanti tra coloro che hanno potuto seguire in presenza i lavori e quelli che si sono collegati on line. “Un successo – dice Giovanni Gorgoni, Direttore AReSS Puglia – intanto perché siamo riusciti a farlo, e già questa è una scommessa vinta, e poi perché ormai il Forum in Fiera rappresenta un appuntamento atteso dalla comunità sanitaria pugliese e non”.
Naturalmente quest’anno si è parlato di Covid, “e non poteva essere altrimenti – continua Gorgoni – ma non lo abbiamo fatto ripercorrendo semplicemente le azioni messe in campo. Piuttosto abbiamo rilanciato domande, aperto fronti di discussione, rimarcato temi aperti che meritano oggi la nostra massima attenzione. Dalla sanità digitale, alla gestione delle residenze sanitarie, alla riorganizzazione degli ospedali, al ripensamento del ruolo dell’assistenza territoriale, alla organizzazione delle carceri senza dimenticare la clinica con i risultati certi e i dubbi terapeutici ancora in discussione”.
Ospiti illustri, protagonisti della sanità pugliese, rappresentanti delle istituzioni regionali e non si sono avvicendati in una edizione del Forum che per molti è stata la prima occasione di confronto in presenza dopo i mesi difficili e di chiusura della prima fase Covid.
Cosa abbiamo imparato? Questa è stata la domanda dalla quale il Forum è partito quasi a rimarcare la necessità di mettere nero su bianco, a chiare lettere e in un linguaggio comprensibile per tutti, quale è stata la lezione appresa, all’alba di una nuova fase che proprio nei giorni del Forum si è andata inasprendo su tutto il territorio nazionale. “I numeri del contagio in forte aumento mi impegnano ai tavoli ministeriali e mi impediscono di partecipare ai lavori”, ha detto in un messaggio il Ministro della Salute Roberto Speranza, quasi a rimarcare la criticità del momento, mentre il viceministro Pierpaolo Sileri – collegato in rete – ha ribadito l’impegno a investire in sanità “puntando sui nostri punti di forza, il nostro personale che ha mostrato forza e qualità, sulla ricerca e sulle infrastrutture”. Nella piena consapevolezza che il “tempo è ora” come ha più volte rimarcato durante l’evento il padrone di casa, Giovanni Gorgoni.
E che il tempo sia ora è emerso chiaramente dalla lezione magistrale di Ranieri Guerra, nome e volto autorevole dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che non ha usato mezze misure: “i numeri servono a mostrare la forza di un contagio che coinvolge tutti e dal quale non siamo affatto usciti e con cui dobbiamo imparare a convivere. In Italia nelle prossime settimane potremo valutare meglio le conseguenze delle riaperture, ma oggi dobbiamo poter contare sulla forza della comunità con la quale dobbiamo stringere alleanze perché la vera forza di reazione sta nella aderenza delle comunità alle indicazioni che provengono dal mondo della scienza e dalle istituzioni”.
“La sanità pubblica e universalistica ha mostrato tutta la sua forza – ha aggiunto Guerra – e la regionalizzazione del sistema sanitario regionale ha consentito di costruire le risposte di prevenzione e assistenza sulle reali esigenze della gente, sulle caratteristiche dei luoghi e di territori che possono essere anche molto diversi e che per questo necessitano di servizi costruiti su misura”. “E poi ancora – ha aggiunto Guerra – dobbiamo costruire un patto di alleanza con il giornalismo etico a cui io credo molto e che può sostenerci nella lotta continua e incessante verso le fake news”.
Dunque, informazione corretta, comunicazione, coinvolgimento delle comunità in una battaglia che non può essere evidentemente giocata su un solo fronte: “Parlo da uomo della scienza, da epidemiologo o lo faccio senza mezzi termini – ha detto Pier Luigi Lopalco, assessore in pectore alla sanità in Puglia – il rischio zero non esiste e spetta a noi trovare un equilibrio. La corretta informazione è un punto di partenza che deve coinvolgere tutti e che può fare la differenza, ora più che mai. Il dubbio non deve spaventare perché la scienze è dubbio, sul dubbio il sapere cresce e si evolve, ma il dubbio deve essere comunicato nella maniera corretta”.
E proprio per fermare il tempo della lezione appresa, per dare confini agli attuali dubbi e per avere una base comune e condivisa, l’AReSS metterà a disposizione a breve gli atti del Forum: “si tratta di essere trasparenti e inclusivi – dice il Direttore Generale Giovanni Gorgoni – metteremo presto a disposizione del pubblico quanto emerso durante questi importanti tre giorni di studi. E lo faremo in una forma e con un linguaggio alla portata di tutti, per tecnici e non, per esperti e per le comunità nella piena consapevolezza che l’alleanza attesa con i nostri cittadini si può ottenere solo attraverso la condivisione reale dei saperi e delle azioni. Il cittadino consapevole è un cittadino partecipe, è un alleato”.
“Il forum mediterraneo è stata una prova generale ben riuscita e densa di contenuti in preparazione del Forum risk management di Arezzo in programma dal 15 al 18 dicembre – dice Vasco Giannotti, Fondazione Innovazione e Sicurezza in Sanità – Riuscita per il valore di confrontarsi in presenza dopo mesi in cui si è dovuto parlare solo dagli schermi dei telefonini e dei computer, riuscita perché si è svolta in assoluta sicurezza con distanziamento sociale, misure di sicurezza e piattaforma digitale: tutto ciò che sarà riproposto e rafforzato ad Arezzo. Riuscita perché la Puglia ed altre regioni del mezzogiorno hanno presentato eccellenze e soluzioni che dimostrano come il sud possa contribuire al rilancio del sistema sanitario nazionale con l’innovazione organizzativa e tecnologica e con una attenzione particolare a portare le cure e l’assistenza a casa di tutte le persone. Un grazie dunque ad AReSS e alla Regione Puglia per aver promosso questa importante occasione. Ci rivedremo tutti ad Arezzo”.
La kermesse barese è stata l’occasione per un ragionamento a 360 gradi sulla sanità italiana a partire dall’emergenza covid. Tutti concordi su un fatto: in sanità bisogna investire ed innovare. E il tempo per farlo “è ora”, per Giovanni Gorgoni, direttore AreSs Puglia. Il viceministro Sileri assicura l’impegno del Governo in questo senso. Per Ranieri Guerra (Oms) evidenzia come, proprio con la pandemia, “la sanità pubblica e universalistica ha mostrato tutta la sua forza”. La prossima occasione di confronto sarà il Forum risk management, in programma dal 15 al 18 dicembre ad Arezzo.
Comunità, consapevolezza e alleanza. E poi informazione. Nel momento della massima complessità possibile per il sistema sanitario nazionale, i temi emersi durante il quarto Forum della Salute che si è tenuto a alla Fiera del Levante di Bari rimandano alle basi – semplici seppur fondamentali – della sanità pubblica.
Organizzato da AReSS Puglia e Fondazione Innovazione e Sicurezza in Sanità, il Forum quest’anno si è tenuto in forma ibrida con oltre 2mila partecipanti tra coloro che hanno potuto seguire in presenza i lavori e quelli che si sono collegati on line. “Un successo – dice Giovanni Gorgoni, Direttore AReSS Puglia – intanto perché siamo riusciti a farlo, e già questa è una scommessa vinta, e poi perché ormai il Forum in Fiera rappresenta un appuntamento atteso dalla comunità sanitaria pugliese e non”.
Naturalmente quest’anno si è parlato di Covid, “e non poteva essere altrimenti – continua Gorgoni – ma non lo abbiamo fatto ripercorrendo semplicemente le azioni messe in campo. Piuttosto abbiamo rilanciato domande, aperto fronti di discussione, rimarcato temi aperti che meritano oggi la nostra massima attenzione. Dalla sanità digitale, alla gestione delle residenze sanitarie, alla riorganizzazione degli ospedali, al ripensamento del ruolo dell’assistenza territoriale, alla organizzazione delle carceri senza dimenticare la clinica con i risultati certi e i dubbi terapeutici ancora in discussione”.
Ospiti illustri, protagonisti della sanità pugliese, rappresentanti delle istituzioni regionali e non si sono avvicendati in una edizione del Forum che per molti è stata la prima occasione di confronto in presenza dopo i mesi difficili e di chiusura della prima fase Covid.
Cosa abbiamo imparato? Questa è stata la domanda dalla quale il Forum è partito quasi a rimarcare la necessità di mettere nero su bianco, a chiare lettere e in un linguaggio comprensibile per tutti, quale è stata la lezione appresa, all’alba di una nuova fase che proprio nei giorni del Forum si è andata inasprendo su tutto il territorio nazionale. “I numeri del contagio in forte aumento mi impegnano ai tavoli ministeriali e mi impediscono di partecipare ai lavori”, ha detto in un messaggio il Ministro della Salute Roberto Speranza, quasi a rimarcare la criticità del momento, mentre il viceministro Pierpaolo Sileri – collegato in rete – ha ribadito l’impegno a investire in sanità “puntando sui nostri punti di forza, il nostro personale che ha mostrato forza e qualità, sulla ricerca e sulle infrastrutture”. Nella piena consapevolezza che il “tempo è ora” come ha più volte rimarcato durante l’evento il padrone di casa, Giovanni Gorgoni.
E che il tempo sia ora è emerso chiaramente dalla lezione magistrale di Ranieri Guerra, nome e volto autorevole dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, che non ha usato mezze misure: “i numeri servono a mostrare la forza di un contagio che coinvolge tutti e dal quale non siamo affatto usciti e con cui dobbiamo imparare a convivere. In Italia nelle prossime settimane potremo valutare meglio le conseguenze delle riaperture, ma oggi dobbiamo poter contare sulla forza della comunità con la quale dobbiamo stringere alleanze perché la vera forza di reazione sta nella aderenza delle comunità alle indicazioni che provengono dal mondo della scienza e dalle istituzioni”.
“La sanità pubblica e universalistica ha mostrato tutta la sua forza – ha aggiunto Guerra – e la regionalizzazione del sistema sanitario regionale ha consentito di costruire le risposte di prevenzione e assistenza sulle reali esigenze della gente, sulle caratteristiche dei luoghi e di territori che possono essere anche molto diversi e che per questo necessitano di servizi costruiti su misura”. “E poi ancora – ha aggiunto Guerra – dobbiamo costruire un patto di alleanza con il giornalismo etico a cui io credo molto e che può sostenerci nella lotta continua e incessante verso le fake news”.
Dunque, informazione corretta, comunicazione, coinvolgimento delle comunità in una battaglia che non può essere evidentemente giocata su un solo fronte: “Parlo da uomo della scienza, da epidemiologo o lo faccio senza mezzi termini – ha detto Pier Luigi Lopalco, assessore in pectore alla sanità in Puglia – il rischio zero non esiste e spetta a noi trovare un equilibrio. La corretta informazione è un punto di partenza che deve coinvolgere tutti e che può fare la differenza, ora più che mai. Il dubbio non deve spaventare perché la scienze è dubbio, sul dubbio il sapere cresce e si evolve, ma il dubbio deve essere comunicato nella maniera corretta”.
E proprio per fermare il tempo della lezione appresa, per dare confini agli attuali dubbi e per avere una base comune e condivisa, l’AReSS metterà a disposizione a breve gli atti del Forum: “si tratta di essere trasparenti e inclusivi – dice il Direttore Generale Giovanni Gorgoni – metteremo presto a disposizione del pubblico quanto emerso durante questi importanti tre giorni di studi. E lo faremo in una forma e con un linguaggio alla portata di tutti, per tecnici e non, per esperti e per le comunità nella piena consapevolezza che l’alleanza attesa con i nostri cittadini si può ottenere solo attraverso la condivisione reale dei saperi e delle azioni. Il cittadino consapevole è un cittadino partecipe, è un alleato”.
“Il forum mediterraneo è stata una prova generale ben riuscita e densa di contenuti in preparazione del Forum risk management di Arezzo in programma dal 15 al 18 dicembre – dice Vasco Giannotti, Fondazione Innovazione e Sicurezza in Sanità – Riuscita per il valore di confrontarsi in presenza dopo mesi in cui si è dovuto parlare solo dagli schermi dei telefonini e dei computer, riuscita perché si è svolta in assoluta sicurezza con distanziamento sociale, misure di sicurezza e piattaforma digitale: tutto ciò che sarà riproposto e rafforzato ad Arezzo. Riuscita perché la Puglia ed altre regioni del mezzogiorno hanno presentato eccellenze e soluzioni che dimostrano come il sud possa contribuire al rilancio del sistema sanitario nazionale con l’innovazione organizzativa e tecnologica e con una attenzione particolare a portare le cure e l’assistenza a casa di tutte le persone. Un grazie dunque ad AReSS e alla Regione Puglia per aver promosso questa importante occasione. Ci rivedremo tutti ad Arezzo”.