Incontro Fnopo-Agenas. Sul tavolo l’implementazione dell’ostetrica di famiglia
Confronto tra il Commissario Mantoan e i vertici dell’ordine delle ostetriche. Mantoan: “Lavoreremo per implementare un percorso comune per la tutela della salute femminile”. Fnopo: “L’auspicio è che a partire dal confronto con il Dott. Mantoan sia possibile lavorare concretamente sul territorio”.
Si è svolto presso la sede dell’AGENAS il primo incontro tra i vertici FNOPO e il commissario dell’Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali, dott. Domenico Mantoan. Due i temi al centro del confronto: l’attuazione in tutte le regioni e nelle due province autonome di Trento e Bolzano del protocollo d’Intesa tra la Conferenza Stato Regioni e la Federazione Nazionale degli Ordini della Professione Ostetrica; il potenziamento e l’implementazione del modello di ostetrica di famiglia e di comunità su tutto il territorio nazionale.
“AGENAS ha il compito di favorire le migliore pratiche su tutto il territorio nazionale” – ha dichiarato Domenico Mantoan – “e grazie alla collaborazione con la FNOPO lavoreremo per implementare un percorso comune per la tutela della salute femminile, orientato al potenziamento delle cure sul territorio e alla predisposizione di strumenti organizzativi specifici.”
“L’incontro con AGENAS è stato caratterizzato da un clima estremamente disponibile e soprattutto molto concreto, che ha consentito alla Federazione di poter affrontare le tematiche più importanti che riguardano la professione ostetrica e l’assistenza alla gravidanza in tutto il periodo perinatale, prima, durante, e dopo la nascita – commentano le componenti del Comitato centrale FNOPO –. L’auspicio – continuano i vertici FNOPO – è che a partire dal confronto con il Dott. Mantoan sia possibile lavorare concretamente sul territorio affinché le donne di tutte le età, e in tutte le fasi del loro ciclo biologico, sessuale e riproduttivo possano trovare sempre a loro disposizione l’assistenza ostetrica, in particolare nella gravidanza fisiologica, così come già accade in diverse regioni, tra cui l’Emilia Romagna, il Trentino e il Veneto. In quest’ultima regione, in particolare, la Giunta regionale ha approvato nel 2015 il Progetto Pilota sulla gestione della gravidanza a basso rischio da parte del personale ostetrico”.