LETTERA DI UNA COLLEGA TECNICA DI RADIOLOGIA SU ELEZIONI ORDINI
Ordini e democrazia
Gentile direttore,
bisogna dare un bel 10 in italiano all’estensore e relatore (gattopardiano) della legge 3/2018: come faceva notare il dott. Alemanno in un recente contributo, servono le incompatibilità. È il caso, però, di far esplodere ciò che pare espresso in maniera eccessivamente ermetica: “Oggi è possibile essere presidente di Ordine e stare nel Comitato centrale, presiedere il consiglio direttivo e la commissione d’albo”.
Ciò che agevolmente (et sine culpa) potrà sfuggire alle 18 entusiaste professioni così generosamente ospitate dalla FNO TSRM PSTRP, non è invece passato inosservato ai più attenti tra i Tecnici di Radiologia, già abituati al fenomeno “staffetta” che, fino a poco fa, ha coartato ogni dinamica di governo della precedente rappresentanza professionale: basandosi su una scarsa se non inesistente partecipazione (non soltanto meramente elettorale) i direttivi si sono di volta in volta non soltanto autoeletti, ma anche iterativamente riproposti in un fittizio rinnovamento (anche utilizzando varie “talee” di personaggi in cerca d’autore, non tutte poi attecchite), scambiandosi di volta in volta le cariche, così che chi era presidente veniva successivamente riproposto come vice presidente, come revisore dei conti, segretario, consigliere e così via … e magari riprendere la china da capo, avendo anche così modo, e soprattutto tempo, di accreditarsi in campo nazionale, meglio definito come “Comitato Centrale”. Molte eminenti, correnti “carriere” sono state costruite in tal modo, ed è fin troppo agile verificarlo.
Certamente in tutto ciò gran parte della responsabilità è addebitabile proprio agli “scettici”, che tutt’oggi ancora ripropongono adagi del tipo: “non sono mai andato a votare e non ci andrò, perché non ho mai creduto in tale rappresentanza, e di fatto non hanno mai operato nulla per noi”. A tali agnostici qualunquisti verrebbe da rispondere che 1: non è una questione di fede, e 2: aveva ragione un certo Bettino nazionale: “Chi non accetta la sfida, ha già perso”.
Orbene, con la nuova legge, e soprattutto con le commissioni d’albo di imminente elezione e nomina, tutto (o almeno “qualcosa”) dovrebbe cambiare; ma a quel 10 in italiano bisogna affiancare un bel 4 in Matematica e Scienze, visto che non si è pensato proprio ad un meccanismo che nei numeri (e soprattutto nelle permutazioni) impedisse il perpetrarsi del ben noto fenomeno staffetta, perché a quanto pare non trattasi affatto di fenomeno isolato: negli ordini Tsrm Tstrp, sta accadendo che, in un assai dubbioso rispetto del secondo decreto attuativo della norma ut supra – decreto ministeriale 15 marzo 2018… , (c. 1 art. 2) in una molteplicità di casi si stia assistendo a composizioni di liste elettorali (a volte anche uniche) con soggetti già presenti nel direttivo, o addirittura nel CC; l’ambiguità sta nel fatto che in questo particolare ed irripetibile passaggio i “consiglieri e i componenti del Collegio dei Revisori uscenti” che si stiano proponendo per la commissione di albo dei TSRM, non siano affatto “uscenti”, bensì di freschissima ri-nomina (anche di appena qualche mese).
A questo punto non si capisce più perché al primo Congresso TSRM PSTRP la ex ministra della salute abbia consegnato una targa al presidente Beux, perché avrebbe dovuto accadere il contrario, o almeno la targa avrebbero dovuto farla i camaleontici, ottocenteschi componenti del consiglio nazionale dell’ex FNCTSRM, visto che sono gli esclusivi beneficiari (con tanto di adulante seguito) di tale, perché artefattata, “norma di legge ad partitum”.
Per quanto agli scettici dormiglioni (siamo in tempo di presepi viventi) vorrei dedicare una celebre frase che forse non è troppo ferma nella memoria storica degli Italiani: «Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che, quando c’è da rimboccarsi le maniche e incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare, ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare» ; a scriverla è stato un certo Giovanni Falcone.
Morale: Le elezioni si tengono entro la fine dell’anno; lasciate un attimo i bei presepi ed andate a votare (è un dovere oltre che un diritto) e soprattutto non votate i soliti e/o insoliti noti.
Dr. Calogero Spada
Dottore Magistrale
Abilitato alle Funzioni Direttive
Abilitato Direzione e Management AA SS
Specialista TSRM in Neuroradiologia