Manovra. La Commissione Affari Sociali chiede più soldi per i caregiver, estensione indennità infermieristica anche ad altri operatori e più contratti di specializzazione. Il parere
Attribuire un adeguato riconoscimento al valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale prestata dai caregiver. Estendere l’indennità prevista per gli infermieri anche agli altri operatori che lavorano nel settore socio-sanitario. Incrementare le risorse per l’aumento del numero dei contratti di formazione specialistica e inserire una disposizione volta all’attivazione di ulteriori borse di studio per i medici di medicina generale in modo da superare l’imbuto formativo. Queste le osservazioni della XII Commissione.
Più risorse per il Fondo caregiver. Estendere l’indennità prevista per gli infermieri anche agli altri operatori che lavorano nel settore socio-sanitario. E ancora, incrementare le risorse per l’aumento del numero dei contratti di formazione specialistica e inserire una disposizione volta all’attivazione di ulteriori borse di studio per i medici di medicina generale in modo da superare l’imbuto formativo.
Queste le osservazioni al Disegno di legge di Bilancio approvate ieri dalla Commissione Affari Sociali della Camera.
Queste, per esteso, le tre osservazioni inserite.
a) incrementare la dotazione del Fondo caregiver, di cui all’articolo 59 del disegno di legge, al fine di attribuire un adeguato riconoscimento al valore sociale ed economico dell’attività di cura non professionale;
b) prevedere l’estensione dell’indennità prevista dall’articolo 74 per gli infermieri anche alle altre figure che operano, con pari dignità e con il medesimo impegno, nel settore socio-sanitario;
c) all’articolo 76, incrementare le risorse ivi previste per l’aumento del numero dei contratti di formazione specialistica e inserire altresì una disposizione volta all’attivazione di ulteriori borse di studio per i medici di medicina generale, ponendo così le basi per il superamento del cosiddetto imbuto formativo, al fine di creare le condizioni idonee a fronteggiare l’attuale carenza di medici, particolarmente grave nel contesto dell’emergenza epidemiologica in atto.