Per i 550 mila operatori del Comparto sanità è finalmente in vigore il nuovo contratto firmato oggi in via definitiva
“È un contratto importante – sottolinea il presidente dell’Aran Naddeo – in cui si rivede la classificazione del personale, si istituisce l’area delle elevate qualificazioni, si prevedono importanti incrementi contrattuali, e inoltre, si destinano risorse specifiche che le leggi di bilancio degli ultimi due governi hanno assegnato agli infermieri, con un incremento complessivo medio di circa 175 euro mensili”. Caparini (Regioni): “Una risposta alle aspettative dei dipendenti del Ssn”. IL TESTO DEFINITIVO DEL CONTRATTO
“Sono molto soddisfatto della firma definitiva del contratto del personale della Sanità 2019-21, che giunge al termine di una procedura molto lunga. La trattativa è durata circa un anno, per la fase di controllo di questo contratto ci sono voluti alcuni mesi e, oggi, si è concluso l’intero iter. I dipendenti interessati sono circa 550mila. È il primo contratto sottoscritto dopo la pandemia, quindi dopo che più volte è stata invocata la valorizzazione del personale infermieristico e di tutto il personale sanitario, compreso quello amministrativo, in prima linea anche durante le fasi critiche della pandemia”, così il presidente di Aran Antonio Naddeo commenta la firma definitiva sul nuovo contratto.
“È un contratto importante – sottolinea Naddeo – in cui si rivede la classificazione del personale, si istituisce l’area delle elevate qualificazioni, si prevedono importanti incrementi contrattuali, e inoltre, si destinano risorse specifiche che le leggi di bilancio degli ultimi due governi hanno assegnato agli infermieri, con un incremento complessivo medio di circa 175 euro mensili. Il contratto, a questo punto, entra immediatamente in vigore, e dunque, nel più breve tempo possibile, saranno pagati anche gli arretrati che, essendo riferiti ai tre anni precedenti saranno cospicui.
Tra le novità, la regolazione dell’istituto dello smart working, attraverso le due modalità del lavoro agile e del lavoro da remoto, con varie specifiche importanti per la categoria”.
“Il prossimo Ccnl sarà quello per il triennio 2022/2024, su cui occorre capire quante risorse stanzierà il nuovo governo, una partita che, per adesso, non riguarda l’Aran, ma chi scriverà la legge di bilancio”, conclude Naddeo.
“La firma del contratto nazionale del Comparto Sanità per il triennio 2019-2021 interessa più di mezzo milione di dipendenti”, ha detto Davide Caparini, presidente del Comitato di settore Regioni-Sanità della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome.
“Condividiamo questo risultato con le organizzazioni sindacali, Aran e il governo. Una risposta alle aspettative dei dipendenti del Servizio Sanitario Nazionale che hanno dimostrato di saper far fronte ad una fase tanto critica quanto drammatica con grandi competenze, capacità e professionalità. Oltre ai doverosi quando meritati attestati di stima era nostro dovere essere concreti. Ora, di fronte a noi, c’è l’impegnativa attuazione del Pnrr per la sanità a cui faremo pronto riscontro”, ha concluso.