Responsabilità professionale. Fondazione Italia in Salute avvia tavolo tecnico per un “check up” alla legge Gelli
A distanza di sei anni dall’approvazione della legge, si farà il punto sulla sua effettiva attuazione alla luce del mancato completamento dei decreti ministeriali, e sulle esigenze di revisione della stessa, alla luce degli scenari sociosanitari post pandemici, degli obiettivi del Pnrr e della forte accelerazione tecnologica che ha contraddistinto questi ultimi anni.
A distanza di sei anni dall’entrata in vigore della L. 24/2017 (cd. legge Gelli-Bianco) si possono trarre le prime conclusioni sulle modalità e sugli effetti della sua applicazione e verificare a quale punto sia il percorso di realizzazione di quel sistema di “Sanità Responsabile e sostenibile” a cui la norma tende.
“Si tratta di una legge di grande civiltà – dichiara l’Avv. Maurizio Hazan, presidente della Fondazione Italia in Salute e fondatore dello studio legale THMR – che ha avuto il merito di focalizzare l’attenzione su alcuni principi irrinunciabili a cui, in tema di rischio clinico, un moderno sistema sanitario deve ispirarsi, a tutela dei pazienti e di tutti gli operatori della sanità: sicurezza delle cure, prevenzione del rischio, ripristino dell’alleanza terapeutica e deflazione del contenzioso.”
Come ogni profonda riforma di sistema occorreva tempo per misurarne gli effetti e vincere alcune fisiologiche resistenze al cambiamento. Oggi, oltre alla immediata promulgazione dei decreti attuativi che, in maniera immotivata, non hanno ancora concluso il loro percorso approvativo, è indispensabile focalizzare l’attenzione:
a) sull’effettiva attuazione (e concreta attuabilità) dei principi fondanti che sostengono la legge, tenuto conto del mancato completamento dei decreti ministeriali;
b) sulle esigenze di revisione della stessa, alla luce degli scenari sociosanitari post pandemici, degli obiettivi del PNRR e della forte accelerazione tecnologica che ha contraddistinto questi ultimi anni.
Da prendere in serissima considerazione, tra le altre, l’idea di allestire un sistema di indennizzo dei danni correlati all’Alea terapeutica, con particolare riferimento alla delicata problematica delle infezioni ospedaliere.
“La nostra Fondazione – dice Walter Ricciardi, che ne presiede il Comitato Scientifico – insieme al Tavolo Tecnico che è stato costituito con la partecipazione di professionalità elevatissime nei rispettivi settori di operatività, lavorerà con impegno per contribuire a far proseguire il percorso tracciato dalla legge in modo coerente e al passo coi tempi”
Parteciperanno all’iniziativa, oltre al Prof. Walter Ricciardi ed al padre della Legge, Federico Gelli, importanti giuristi tra cui il Prof. Guido Alpa, le più importanti sigle del management pubblico e privato (tra cui Federsanità e Fiaso) del mondo sindacale e degli ordini professionali e società scientifiche (come anaao, aogoi, fadoi etc.) esponenti del mondo assicurativo, dei più importanti atenei italiani e, non ultime, rappresentanze dei consumatori.
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