Responsabilità sanitaria. Appello Fondazione Italia in Salute a Società scientifiche: “Serve vostro contributo per completare Legge”
A Roma il convegno sulle Linee Guida. Presentato l’accordo tra Fondazione, Dipartimento di Epidemiologia Regione Lazio e Università Cattolica di Roma. Il presidente Federico Gelli: “Possiamo ricoprire ruolo centrale di sostegno alle istituzioni per applicazione Legge”.
Il Nice inglese (National Institute for Health and Care Excellence) ha 315 linee guida disponibili, di cui oltre 200 per la pratica clinica, mentre l’Italia attualmente ne ha soltanto 3. A due anni dall’approvazione della legge Gelli sulla sicurezza delle cure e la responsabilità professionale, c’è ancora molto da fare. L’obiettivo è quello di non lasciare i medici abbandonati a dubbi e preoccupazioni, esponendoli a possibili rischi, ma di fornire loro tutta la migliore evidenza scientifica disponibile e in modo facile da consultare. E ciò anche nell’interesse dei pazienti per ottenere risultati sempre migliori in termini di cure ed esiti. Di tutto questo si è parlato a Roma nel corso del convegno “Il ruolo delle linee guida: dalla pratica clinica alle aule giudiziarie” promosso dalla Fondazione Italia in Salute. L’incontro è stata anche l’occasione per annunciare una partnership tra la stessa Fondazione, l’Università Cattolica ed il Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio.
“La Fondazione Italia in Salute ha innanzitutto fatto un’analisi di quanto è stato realizzato fino ad oggi in materia di linee guida, a due anni dall’approvazione della legge 24/2017. La Fondazione può ricoprire un ruolo centrale nel facilitare ed affiancarsi alle Istituzioni con l’obiettivo di supportare le società scientifiche nell’elaborazione delle linee guida di riferimento a livello nazionale. Il confronto avuto con il direttore del Nice inglese ci potrà aiutare trovare strumenti e opportunità che possano migliorare il lavoro che si sta portando avanti. La Fondazione affiancherà il Dipartimento di Epidemiologia della Regione Lazio e l’Università Cattolica di Roma offrendo il suo contributo nel rendere pienamente applicativa la norma. Lanciamo un appello alle Società scientifiche perché si mobilitino: saranno loro protagoniste di questo percorso che dovrà dotare il nostro Paese di un sistema completo di linee guida”, ha spiegato il presidente della Fondazione Italia in Salute, Federico Gelli.
“Abbiamo dei medici molto bravi in Italia, ma nella medicina contemporanea non basta la bravura, serve l’organizzazione. Quello che succede troppo spesso è che la qualità dell’assistenza varia ancora molto a seconda del posto in cui ci si dirige, ma anche a seconda del singolo professionista cui ci si rivolge. Il Sistema Nazionale per le linee guida, ossia quello originato dalla legge Gelli, deve essere ancora opportunamente valorizzato con la pubblicazione di un buon numero di Linee Guida. Su questo in Italia c’è ancora un grave ritardo e bisogna assolutamente accelerare. Il compito della Fondazione è anche quello di essere da stimolo nei confronti delle istituzioni. Un’istituzione chiave, come l’Istituto Superiore di Sanità, mi sembra che oggi abbia risposto molto bene a questa sfida e la Fondazione con le sue collaborazioni può essere di grande supporto al ruolo svolto dall’Istituto in materia di produzione di Linee Guida. Ricordiamo che il Nice inglese ha già 315 linee guida operative mentre noi ad oggi ne abbiamo soltanto 3. Dobbiamo colmare questo gap”, ha aggiunto il presidente del Comitato scientifico della Fondazione Italia in Salute, Walter Ricciardi.
“Come Istituto superiore di sanità, stiamo già facendo moltissimo per l’applicazione della legge Gelli. È stato attivato fin da subito un nuovo Centro, ossia il Centro Nazionale per l’Eccellenza Clinica. C’è stato un lavoro metodologico molto importante, perché il Sistema nazionale linee guida è estremamente complesso. Oggi stiamo finalmente iniziando a mettere a regime tutto il lavoro portato avanti dal 2017, e, insieme alle società scientifiche, stiamo iniziando a produrre linee guida. Siamo molto positivi per il futuro perché avendo sistemato ormai la parte organizzativa, potremmo ora riuscire a produrre in maniera abbastanza rapida linee guida metodologicamente utili per il Ssn. Proprio in questo periodo stiamo già editando due linee guida su autismo e adolescenti e sul trauma maggiore”, ha sottolineato Andrea Piccioli, Direttore Generale dell’Istituto Superiore di Sanità.
“In Italia abbiamo una carenza drammatica di linee guida prodotte da società scientifiche accreditate ai sensi della legge 24/2017. Ciò ha ricadute dirette sulla pratica clinica, e quindi sull’attività del medico che svolge il proprio lavoro con preoccupazioni e incertezze che potrebbero invece essere risolte avendo a disposizione tutta la migliore evidenza scientifica in forma di raccomandazioni cliniche facilmente consultabili. Ci sono poi riflessi anche sulle cure e sugli esiti delle cure, oltre a quelli medico-legali e giudiziari. La Fondazione ha quindi deciso di intervenire per supportare l’Istituto Superiore di Sanità e per facilitare questo processo di produzione di linee guida, mettendosi a disposizione di società scientifiche, associazioni tecnico-scientifiche, organizzazioni sanitarie, insomma di tutti i soggetti eleggibili ai sensi della legge 24/2017. Ciò è diventato possibile creando una partnership tra Fondazione Italia in Salute, Università Cattolica e Dipartimento di epidemiologia della Regione Lazio, laddove ciascuno di essi con propri compiti e funzioni, va a costituire un sistema funzionante, creato con la sola missione di produrre linee guida. Questa è una ulteriore soluzione, che si aggiunge all’importante impegno che sta portando avanti l’Istituto Superiore di Sanità”, ha concluso Fidelia Cascini, responsabile del programma di ricerca della Fondazione.
E per le società scientifiche erano presenti Vito Trojano dell’Aogoi e Francesco Purrello della Società italiana di diabetologia che hanno illustrato problematiche e opportunità per la redazione e implementazione delle linee guida rimarcando la necesità di riferimenti nazionali certi superando le ancora persistenti difformità regionali.