Riforma Ordini. Esame rimandato a dopo il voto sul testamento biologico. Ma il problema è che la Camera cambierà il testo, che dovrà tornare al Senato. E il destino del ddl si fa incerto
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La commissione Affari sociali darà priorità al ddl sul testamento biologico che approderà in Aula il prossimo 13 marzo e che, con ogni probabilità, terrà banco almeno fino ad aprile. A quel punto ci si potrà concentrare sul ddl per la riforma degli Ordini e le sperimentazioni cliniche, fermo a Montecitorio dal maggio dello scorso anno. Ma, rispetto al testo licenziato del Senato, ci saranno modifiche sostanziali che richiederanno un nuovo passaggio a Palazzo Madama. E considerando i tempi, nessuno scommette sulla definitva approvazione prima della fine della legislatura
Dopo il via libera definitivo alla legge sulla responsabilità professionale, la priorità verrà ora data al disegno di legge sul testamento biologico. Solo in seconda battuta, dopo l’approvazione del provvedimento che inizierà il suo iter in Aula alla Camera il prossimo 13 marzo, i deputati della commissione Affari sociali si concentreranno sul disegno di legge Lorenzin per la riforma degli Ordini professionali e le sperimentazioni cliniche. Questa la ‘scaletta’ dei lavori della XII commissione, raccontata a Quotidiano Sanità da alcuni esponendi della maggioranza.
Per il via libera al ddl sul testamento biologico si dovrà attendere con ogni probabilità il mese di aprile, visto che, dopo l’avvio della discussione da parte dell’Assemblea ci dovrebbe essere uno stop dei lavori di circa una settimana. Solo a quel punto riprenderà a pieno ritmo l’esame del ddl Lorenzin, fermo alla Camera dallo scorso 26 maggio.
Ma il vero problema, ci fanno notare i nostri interlocutori, è che si dà per scontato che ci saranno diverse modifiche rispetto al testo licenziato dal Senato. Le criticità maggiori riguarderebbero, in particolare, la “proliferazione” degli Ordini e il riconoscimento di nuove professioni con le quali “si aprirebbe un varco per ulteriori nuove richieste”.
Forti perplessità, poi, ci sarebbero anche sul nuovo ruolo degli Ordini e, più precisamente, sul loro passaggio da “Enti ausiliari dello Stato” ad “Enti sussidiari”.
Considerando che alla fine della legislatura manca ormai meno di un anno, con l’estate di mezzo e la manovra di Bilancio in autunno, il cammino del ddl Lorenzin si presenta quindi irto di ostacoli e la sua approvazione definitiva non può certo darsi per scontata.