Rinnovo Ccnl. Bonazzi (Fsi-Usae): “Con le risorse che ci sono la direttiva è il libro dei sogni”
fonte quotidianosanità
Il sindacato fa il punto sull’incontro di oggi. “Si è deciso di procedere per tavoli tematici: il primo riguarda le aree sanitarie, la nuova aggregazione e il sistema degli incarichi. Il secondo tavolo invece sarà sui fondi contrattuali e il terzo sull’orario di lavoro. Ma ci sono contrarietà e riserve”. E aggiunge: “Introducendo le nuove figure invece di centrare gli obiettivi attesi si vada a schiacciare verso il basso tutti gli altri professionisti”.
“Partito a razzo il tavolo contrattuale del comparto sanità ha esaurito il suo sprint sulla questione delle risorse”. La pensa così La Fsi-Usuae, che in una nota che fa il punto sulle trattative osserva: “Oggi era la giornata d’apertura, quella che è generalmente dedicata all’illustrazione degli obiettivi di parte pubblica e alle relative osservazioni delle organizzazioni di categoria. Quella in cui, insomma, si definisce il metodo di lavoro: su cui la condivisione è quasi scontata. Così non sarà però quando si entrerà nel merito delle questioni e già oggi nelle repliche più di qualche organizzazione lo ha anticipato. Ci sono infatti alcune questioni su cui il disaccordo è palese”.
Oggi, riferisce il sindacato, si è deciso di procedere per tavoli tematici: il primo riguarda le aree sanitarie, la nuova aggregazione e il sistema degli incarichi. Il secondo tavolo invece sarà sui fondi contrattuali e il terzo sull’orario di lavoro. “E proprio su quest’ultima materia e sulla questione delle eventuali deroghe alla normativa europea sui tempi ed orari di lavoro, più di una organizzazione, fra cui la nostra, ha già espresso la propria contrarietà”.
Per il sindacato “anche sul primo tavolo tematico ci sono delle serie riserve che riguardano le risorse disponibili e gli spazi a disposizione. Introdurre nel sistema, cioè nella scala economica contrattuale, a costo zero, senza nuove risorse, le figure di esperto e di specialista non è una operazione semplice”.
A tale proposito Adamo Bonazzi, segretario generale Fsi- Usae ha dichiarato: “Con le risorse che ci sono la direttiva è il libro dei sogni; qui dobbiamo porci il problema di come possiamo far saltare quel tetto di cristallo che impedisce alle professioni sanitarie di crescere e di fare carriera. Dentro questo contratto dobbiamo porci l’obiettivo di determinare quali sono i meccanismi che congiungono le dinamiche contrattuali del comparto a quelle dell’area della dirigenza e quali sono i meccanismi, anche temporanei, che consentano alle professioni sanitarie di avere aperta la carriera con l’accesso alla dirigenza – sia pure di tipo professionale”.
“Altrimenti – ha proseguito Bonazzi -, se non viene risolto questo problema, vi è il rischio che, al contrario di quanto auspicato, introducendo le nuove figure invece di centrare gli obiettivi attesi si vada a schiacciare verso il basso tutti gli altri professionisti”.
“Vi è poi la questione degli Operatori Socio Sanitari e della loro eventuale collocazione dentro la nuova specifica area di integrazione socio sanitaria, che sembrerebbe essere fortemente collegata al territorio e prescindere dall’area in cui, oggi, questi operatori prestano prevalentemente la loro opera, e cioè quella sanitaria ed ospedaliera: se così fosse una tale collocazione rischia di risolvere un problema ma di crearne altri; anche di tipo occupazionale”, ha concluso il sindacalista.