Scontro medici-professioni sanitarie su nuovi incarichi. Naddeo (Aran): “Polemiche sindacati medici sono fuori tempo, il Contratto del comparto sanità sarà firmato presto”
“Tutte le istituzioni deputate alla verifica delle clausole contrattuali contenute nel testo in questione hanno sinora espresso parere positivo, non rilevando illegittimità. Si diano pace, quindi, Anaao e Cimo Fesmed: appena sarà certificato il contratto da parte della Corte dei conti, l’Aran e i sindacati firmeranno il contratto collettivo tanto atteso dalle migliaia di lavoratrici e lavoratori del comparto della sanità”, così oggi il presidente dell’Aran commentando la nota di ieri dei due sindacati dove si criticava aspramente la possibilità di incarichi da loro ritenuti di esclusiva competenza medica.
“In merito al comunicato stampa di ieri, in cui i due sindacati medici Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed mettono in dubbio la legittimità dell’articolo 28 dell’ipotesi di Ccnl del personale del comparto del Servizio sanitario nazionale, affermando che: «Le responsabilità affidate a chi ricopre gli incarichi di funzione organizzativa e professionale potrebbero dar vita a contenziosi», vale la pena ricordare che all’articolo 24 della medesima ipotesi di accordo si salvaguardano proprio le prerogative del personale dirigenziale, rappresentate dalle due sigle sindacali, prevedendo che resti ferma la sovraordinazione nell’ambito dell’organizzazione aziendale e le peculiari competenze e responsabilità del Dirigente per tutte le tipologie di incarico”, lo afferma oggi in una nota il presidente dell’Aran Antonio Naddeo.
“L’ipotesi di contratto 2019-21, inoltre, – sottolinea Naddeo – si pone in continuità con il precedente Ccnl 21 maggio 2018, nell’evoluzione degli incarichi per il personale non dirigenziale: in tale contratto infatti si precisa che gli incarichi richiedono anche lo svolgimento di funzioni con assunzione diretta di elevate responsabilità”.
“Un concetto che Anaao-Assomed e Cimo-Fesmed – afferma ancora il presidente dell’Aran – allora non hanno messo in discussione, ritenendo evidentemente legittima e corretta la scelta pattizia. Perché, dunque, oggi dovrebbe essere diverso? E soprattutto, visto che secondo le due sigle questa norma è così invasiva della competenza dei medici (e non lo è), perché se ne accorgono ora, visto che l’ipotesi è stata sottoscritta il 15 giugno 2022, quindi ben quattro mesi fa?”
“Tutte le istituzioni deputate alla verifica delle clausole contrattuali contenute nel testo in questione hanno sinora espresso parere positivo, non rilevando illegittimità – le Regioni attraverso il Comitato di Settore, il ministero dell’Economia e delle finanze e il Dipartimento della Funzione pubblica.
Si diano pace, quindi, le due sigle sindacali: appena sarà certificato il contratto da parte della Corte dei conti, l’Aran e i sindacati firmeranno il contratto collettivo tanto atteso dalle migliaia di lavoratrici e lavoratori del comparto della sanità”, conclude Naddeo.
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