Speranza alla manifestazione della Cgil: “Basta a logica dei silos e dei tetti di spesa”. Landini: “Stop a 21 sanità diverse”
Il Ministro della Salute intervenendo alla manifestazione a Roma di sabato scorso promossa da Cgil `Sanità pubblica e per tutti´ con il segretario generale Maurizio Landini ha ribadito la sua idea di riforma e promesso che non vi saranno tagli ma investimenti. Il sindacato: “Chiediamo di essere coinvolti”
“Serve di nuovo un contributo profondo di tutti. So che stiamo chiedendo sacrifici. Stare in questa piazza bellissima con le mascherine distanziate è un costo sì, è un costo, ma c’è poco da fare. Anche per me parlare con la mascherina è un costo ma è necessario e indispensabile perché non possiamo vanificare i sacrifici straordinari che abbiamo fatto finora. Abbiamo dimostrato, e quando dico abbiamo non penso al Governo ma penso al Paese. Abbiamo dimostrato nei giorni pia’ difficili di essere un grande Paese, non il Governo, voglio essere chiaro, l’Italia. Dobbiamo dimostrarlo di nuovo perché i mesi che arrivano non sono semplici e dobbiamo dimostrare ancora di essere un grande Paese”. Così il ministro della Salute Roberto Speranza sabato alla manifestazione a Roma promossa da Cgil e Funzione Pubblica Cgil `Sanità pubblica e per tutti´ con il segretario generale Maurizio Landini.
“Dobbiamo finirla di considerare i soldi – ha detto – che si mettono sulla salute semplice spesa pubblica e dobbiamo invece considerarli come investimento sulla vita delle persone. Dobbiamo rompere il modello di programmazione della spesa sanitaria fatta per silos chiusi e tetti di spesa e costruirne un altro orizzontale di accompagnamento delle esigenze della vita delle persone capace di puntare fino in fondo sulle donne e gli uomini della nostra Sanità”.
“No alla sanità come bancomat” ha ribadito poi Speranza perché “la Sanità pubblica è il cuore del nostro Paese». Occorre «costruire un orizzonte forte di cambiamento rispetto alla sanità italiana. I soldi che si mettono sulla salute dobbiamo considerarli il più grande investimento sulla vita delle persone”
“Non solo chiediamo di essere coinvolti in questo cambiamento – ha detto Landini -, ma se questo non accadrà siamo pronti a scendere in piazza, e questa volta non da seduti”. E poi la stoccata sul regionalismo sanitario: “Se vogliamo una sanità universale non possiamo avere 21 sistemi regionali diversi”.
Vai al nostro articolo con i due documenti di proposta della Cgil e della Fp Cgil.