SPIF: Deroga iscrizione Ordine. Fisioterapisti Spif Ar: “Norma oscura ed equivoca”
Fonte quotidianosanita.it
Non si può e non si deve mettere a repentaglio la salute dei cittadini e dell’intera collettività, sanando di fatto, delle professioni che non posseggono un titolo atto a svolgere una professione Sanitaria. Questa è una norma equivoca che lascia spazio a tante interpretazioni ma, ancora più grave, lascia spiragli a chiunque di occuparsi della Salute dei pazienti.
I rappresentanti del Sindacato Professionale Italiano Fisioterapisti ed Area Riabilitativa, increduli per quanto prodotto in merito al comma 283 bis del maxi emendamento della manovra finanziaria, dichiarano la propria completa contrarietà, a quanto rappresentato dal suddetto comma che, andrebbe a legittimare coloro i quali hanno scelto di effettuare un percorso di studi, difforme e di carattere Regionale, non soltanto nello svolgere competenze proprie del professionista Sanitario ma, inserendolo, anche in un contesto di “ordine/albo” pur non avendo un titolo abilitante.
Non si può e non si deve mettere a repentaglio la salute dei cittadini e dell’intera collettività, sanando di fatto, delle professioni che non posseggono un titolo atto a svolgere una professione Sanitaria.
Continuiamo ad essere increduli e, non osiamo immaginare che, in una fase nuova di pensare e fare politica, in completa discontinuità dai precedenti Governi, si possa “osare” di proporre una sorta di “sanatoria” con l’aggravio di inserire, anche, il termine “autonomi” con la scusante di non far perdere il posto di lavoro poiché licenziati.
Se parliamo di autonomi, quindi in libera professione e molti dei quali, possessori di studi professionali, da chi verrebbero licenziati? A quale categoria di liberi professionisti (autonomi) ci riferiamo? Chi verifica i titoli? Chi li autorizza ad occuparsi della salute delle persone?
Questa è una norma equivoca che lascia spazio a tante interpretazioni ma, ancora più grave, lascia spiragli a chiunque di occuparsi della Salute dei pazienti.
Di chi è la responsabilità?
Concludiamo con una frase : primo assioma della legge di Murphy. “Se ci sono due o più modi di fare una cosa,e uno di questi modi può condurre a una catastrofe, allora qualcuno la farà in quel modo.”
Dott. Roberto Ferrara
Vice Segretario SPIF AR