Tecnici sanitari di Laboratorio biomedico, a Bologna il 1° Congresso nazionale
Al centro dei lavori il ruolo dei Tecnici sanitari di laboratorio biomedico nella costruenda nuova rete delle cure di prossimità. Stanziale: “Il nostro obiettivo è discutere delle prospettive professionali e sanitarie offerte dal PNRR su progettualità innovative e di sviluppo che erano già note prima dell’emergenza ma agite sul campo, di fronte all’emergenza epocale che ha rappresentato la pandemia”.
Pnrr e professioni sanitarie è il tema che sarà messo a fuoco il 4,5,6 giugno a Bologna in occasione del il I° Congresso nazionale dei tecnici sanitari di laboratorio biomedico. “Il nostro obiettivo – spiega in una nota Saverio Stanziale, presidente della Commissione D’Albo dei Tecnici sanitari di laboratorio biomedico in seno all’Ordine delle professioni sanitarie – è discutere delle prospettive professionali e sanitarie offerte dal PNRR su progettualità innovative e di sviluppo che erano già note prima dell’emergenza ma agite sul campo, di fronte all’emergenza epocale che ha rappresentato la pandemia. Tutto quello che, fino al febbraio del 2020, era confinato nel campo della teoria, è diventato pratica quotidiana sul piano pratico e operativo”.
“Nelle aree di laboratorio, le innovazioni organizzative e tecnologiche possono difficilmente essere disgiunte – aggiunge Stanziale – e i modelli di generazione dell’innovazione organizzativa non sono semplicemente di ordine tecnologico ma sempre più dettati dalle esigenze assistenziali del “laboratorio centrato sul paziente”.
Nella mattina del 4 giugno a Bologna ad aprire i lavori sarà una Tavola rotonda alla quale partecipano oltre a Stanziale e agli altri organi di vertice della Commissione d’Albo nazionale dei tecnici sanitari di laboratorio Biomedico, Stefano Lorusso direttore generale dell’Unità missione per l’attuazione del Pnrr del Ministero della Salute, Paola Boldrini vice presidente della Commissione Igiene e Sanità del Senato, Vito De Filippo componente della Commissione Affari sociali della Camera, Francesco Gabrielli direttore del Centro nazionale per la Telemedicina e le nuove tecnologie assistenziali dell’Istituto superiore di Sanità, Lorena Martini Direttore Formazione dell’Agenas, Francesco Saverio Proia, già dirigente del Ministero della Salute.
E poi Teresa Calandra, presidente della Federazione nazionale dell’Ordine delle professioni sanitarie, Alessandro Beux, componente del Comitato centrale della Federazione, Andrea Belardinelli responsabile Sanità digitale della Regione Toscana, Gerardo Ferrara direttore Anatomia patologica dell’Ospedale di Macerata e Massimo Mazzieri direttore dipartimento delle professioni tecnico sanitarie Asur Marche.
Fari puntati dunque sulle proposta della Federazione degli Ordini delle professioni sanitarie per la valorizzazione dei profili professionali dei tecnici sanitari, sulla formazione universitaria (saranno approfondite le due diverse proposte di legge presentate dalla Senatrice Boldrini per completare la riforma la dirigenza), il ruolo dei camici bianchi nelle nascenti Case e Ospedali di Comunità (misura 6 del Pnrr), sul ruolo della Telemedicina e delle nuove tecnologie, sulla centralità della diagnostica per l’assunzione delle decisioni cliniche, sui controlli di Salute per i pazienti cronici, sull’analisi dei big-data sanitari, l’utilizzo di tecnologie digitali innovative, la valorizzazione e il potenziamento della ricerca biomedica. “Tutte basi su ci costruire una vera e propria rivoluzione in campo sanitario per una diffusione sempre più capillare della telemedicina e dei nuovi modelli assistenziali destinati a tradursi in un ricorso sempre più ridotto all’ospedalizzazione e incentrati sul concetto di cura della persona che sarà sempre più affidata all’assistenza territoriale e domiciliare”.
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