Telemedicina. Federazione Tsrm-Pstrp: “C’è tanto da fare, investiamo sulle competenze dei nostri professionisti”
La Federazione Nazionale interviene sull’accordo in Stato-Regioni sulle linee guida per i servizi di telemedicina. Beux: “È fondamentale pandemia l’ha solo reso evidente ai più, i nostri iscritti possono dare un autorevole contributo allo sviluppo di questo strumento”.
La Federazione nazionale degli Ordini TSRM e PTSRP accoglie con soddisfazione l’accordo in Conferenza Stato-Regioni sul documento recante ‘Indicazioni nazionali per l’erogazione di prestazioni in Telemedicina’.
“Da almeno dieci anni – afferma il presidente Alessandro Beux – è disponibile la tecnologia utile all’ammodernamento del sistema sanitario e all’implementazione di una diversa organizzazione dei processi che da tempo avrebbe potuto affiancarsi, quale integrativa o alternativa, a quella esistente”.
“Sin da quando rappresentava i soli Tecnici sanitari di radiologia medica – prosegue – , questa Federazione ha dato il proprio contributo allo sviluppo della telemedicina nel Paese: da una parte, mettendo a disposizione le competenze dei professionisti nella sua fattiva realizzazione sul campo; dall’altra, cercando di creare i presupposti normativi e documentali necessari alle strutture sanitarie e ai presidi per potersi organizzare in merito. Non possiamo nascondere le difficoltà e gli ostacoli riscontrati a diversi livelli del Sistema, tutte ampiamente documentabili in quanto presenti in decreti ministeriali, linee guida e procedure”.
“Ci auguriamo – sottolinea – che, finalmente, sia giunto il momento in cui chi è chiamato a dirigere il Sistema sanitario nazionale e regionale compia scelte tenendo responsabilmente un piede saldo nel presente e l’altro altrettanto responsabilmente proteso in avanti, orientato dallo sguardo dritto e aperto al futuro. Certo, avremmo preferito che, come sarebbe potuta essere, fosse stata una scelta lungimirante di alcuni anni fa, quando era già tutto previsto e possibile, e non obbligata dall’attuale stato emergenziale e da quel che di drammatico stiamo patendo. Potrebbe risultare interessante e utile valutare il modo in cui avremmo potuto affrontare questa pandemia, se in passato non avessimo perso numerose occasioni concrete di implementare il sistema”.
“L’attuale tecnologia – rimarca Beux – consente di effettuare a distanza diverse prestazioni sanitarie, ivi compresa una parte di quelle strumentali, con la medesima sicurezza ed efficacia di quelle effettuate in presenza, garantendo, comunque, che ogni professionista sanitario possa svolgere, laddove dovuto, richiesto o necessario, le proprie funzioni, attraverso la sua presenza “nel processo”. Il tutto senza che vengano meno i diritti di cui è portatore l’individuo assistito, a partire dal principio di autonomia o del rispetto della persona”.
“Per tali motivi – conclude – la Federazione, con ancor maggior impegno, mette a disposizione fin da subito i propri professionisti, le loro competenze maturate sul tema, le loro conoscenze affinché l’accordo raggiunto tra Stato e Regioni possa essere rapidamente implementato.
Infine, ci attiveremo subito per fa si che gli atti precedenti siano adeguati e resi omogenei con quanto previsto dal nuovo accordo, rimuovendo le attuali ambiguità e antinomie interne al Sistema”-
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