Tutte le “assurdità” dell’Ecm. Un sistema da rivedere profondamente
Nessuna correlazione tra specializzazione e crediti, nessun criterio per equo riconoscimento crediti, nessun credito per partecipazione a progetti ricerca, nessun riferimento ad indici bibliometrici internazionali di produttività scientifica, poca trasparenza sulle credenziali scientifiche dei provider e altro ancora. Ecco perché serve una profonda riforma del sistema
L’Educazione Continua in Medicina (ECM) è considerata, da vari anni, una dimensione imprescindibile della pratica clinica al fine di offrire agli utenti dei servizi sanitari, pubblici e privati, interventi e trattamenti allineati allo stato delle conoscenze e con il miglior rapporto possibile rischio-beneficio. In Italia l’ECM è regolata dall’art. 16-ter, comma 2, del decreto legislativo 30 dicembre 1992, n. 502 e successive modificazioni.
Tuttavia, la normativa attuale e le modalità della sua verifica triennale per tutti i medici e gli operatori sanitari appaiono inefficaci al fine di garantire un adeguato aggiornamento degli operatori sanitari ed estremamente costosi in termini temporali per gli adempimenti burocratici richiesti. Il testo in questione analizza la situazione del sistema ECM per i medici, ma la maggior parte delle considerazioni che seguono si applicano anche agli altri operatori sanitari soggetti a verifica ECM.
Assenza di correlazione tra il settore specialistico di appartenenza e i crediti Ecm
La pratica clinica oggi viene esercitata in settori specialistici, regolati peraltro da specifiche legislazioni, che impongono nella maggior parte dei casi delle strutture sanitarie pubbliche il possesso di una specializzazione. In contraddizione con questo semplice assunto, il sistema ECM non ne tiene alcun conto, motivo per il quale, ad esempio, un medico specialista in microbiologia può acquisire crediti ECM attraverso corsi relativi alle tecniche artroscopiche per il ginocchio, o un neurochirurgo può acquisire crediti nel campo dell’omeopatia, senza che ciò abbia alcuna implicazione per il conseguimento dei 150 crediti ECM richiesti per i medici.
Assenza di criteri che garantiscono un equo riconoscimento dei crediti Ecm
L’attuale sistema di assegnazione dei crediti ECM presenta forti sperequazioni: ad esempio, un evento specialistico della durata di 2 giorni limitato alla presenza di 30 partecipanti, con ampio spazio per la discussione e l’interattività, tenuto da uno dei 10 massimi specialisti del mondo nel settore specifico oggetto del corso, può ricevere solo 12 crediti. Al contrario, la partecipazione di uno specialista (ad esempio un neurochirurgo) ad un corso ECM online, ad esempio di omeopatia, pertanto del tutto non correlato alla specialità da lui praticata, può consentire di ottenere un numero di crediti molto più elevato, sino a 50 (si veda l’elenco dei corsi accreditati disponibile sul sito AGENAS). Questo determina sia un’inflazione di provider e di eventi che hanno poco di formativo, sia una svalorizzazione di eventi scientifici organizzati con rigore e con sforzo.
Mancato riconoscimento di crediti Ecm per la partecipazione a progetti di ricerca nazionali ed internazionali
L’attuale sistema di assegnazione dei crediti ECM riconosce crediti solo ad un medico che partecipi ad una sperimentazione di tipo farmacologico. Sono esclusi sia gli studi di tipo osservazionale che gli studi sperimentali di tipo non-farmacologico. Pertanto un medico che coordini uno studio osservazionale europeo relativo al follow-up di persone trattate per tumore polmonare, o un medico che coordini un progetto sperimentale europeo sul trapianto di cuore e polmone (quindi una sperimentazione non-farmacologica), non hanno alcun diritto ad alcun credito ECM, mentre un medico che partecipa ad una sperimentazione finanziata dall’industria, di dubbia rilevanza scientifica, coordinata all’estero e coinvolgente solo 5 pazienti da lui trattati, ottiene crediti ECM!
Mancato riconoscimento di criteri Ecm in relazione ad indici bibliometrici internazionali di produttività scientifica
In tutto il mondo l’H-index è oggi utilizzato per ‘pesare’ la produttività scientifica di ricercatori operanti in ambito scientifico. Tale indice è utilizzato anche dal Ministero della Salute per selezionare l’accesso al coordinamento di progetti ministeriali di Ricerca Finalizzata e dal MIUR per l’accesso alle abilitazioni nazionali a posti di Professore Associato o Ordinario. Tuttavia per il sistema ECM l’H-index semplicemente non esiste! Pertanto, un medico con 30 anni di esperienza e con un H-index di 80 (valore molto elevato, vi è un numero molto ristretto di medici e ricercatori con questo valore di H-index) deve acquisire gli stessi crediti di un medico laureatosi da tre anni e privo di specialità!
Mancato riconoscimento di crediti Ecm per la partecipazione a corsi in qualita’ di docente
Mentre la partecipazione a corsi ECM di qualsiasi ambito in qualità di discente (si veda il punto 1) dà diritto a crediti ECM, la partecipazione a corsi in qualità di docente dà diritto ad un numero molto minore di crediti; inoltre, è obbligatorio che il 60% dei crediti ottenuti attraverso la partecipazione a corsi sia acquisita in qualità di discente e non di docente. Ciò contrasta con l’ovvia considerazione che un medico che relaziona ad un corso ECM, in qualità di semplice relatore o addirittura di organizzatore e relatore, è presumibilmente in possesso di conoscenze almeno pari a quelle di un semplice partecipante, e che la sua docenza è con ogni probabilità attinente all’area specialistica di sua pertinenza (non è immaginabile che un neurochirurgo vada a relazionare ad un corso ECM sull’omeopatia, mentre è possibile che lo stesso neurochirurgo ottenga crediti prendendo parte come partecipante ad un corso ECM sull’omeopatia).
Parziale riconoscimento di crediti Ecm per la partecipazione a congressi internazionali
I crediti ottenuti attraverso la partecipazione a congressi internazionali con il sistema internazionale dei CME vengono decurtati senza alcuna considerazione della rilevanza dell’evento in oggetto e del tipo di partecipazione del medico. Pertanto un oncologo che partecipi al più grande evento scientifico del mondo in questo settore (il congresso dell’American Society of Clinical Oncology), e che magari fa 2 o 3 relazioni accettate dal comitato scientifico del congresso stesso, ha elevate probabilità di vedersi dimezzati i crediti ottenuti (e certificati dal congresso), mentre un medico che partecipi come semplice discente ad un evento nazionale non relativo alla specialità da lui/lei praticata ottiene tutti i crediti concessi all’evento.
Provider ed eventi Ecm
Le gravi criticità sopra elencate sono solo una parte di quelle che potrebbero essere scovate attraverso un’attenta lettura della lunga manualistica che regola il sistema ECM. Inoltre prescindono da considerazioni, peraltro importanti, relative ad altri temi di importanza generale, quali il conflitto di interessi e le credenziali scientifiche degli enti accreditati come provider.
Per quanto riguarda il primo punto, non è certo sufficiente la banale firma che ciascun relatore deve apporre sui relativi moduli di “assenza di conflitto di interessi” per risolvere tale delicato problema.
Per quanto riguarda il profilo scientifico dei provider, è degno di interesse, sebbene trascurato dalla discussione sul sistema ECM, quello che emerge dall’elenco dei provider ufficiali che si trova sul sito AGENAS. Ad esempio, colpisce il fatto che su un totale di 1.136 enti elencati nell’albo nazionale provider dell’AGENAS, ben il 69% (N=789) siano “Società, agenzie ed enti privati”, mentre “Società, agenzie ed enti pubblici” siano solo 9. Come siano state davvero accertate le credenziali scientifiche di così tante società ed enti privati non è chiaro.
Per quanto attiene agli eventi ECM accreditati per la professione “medico chirurgo”, sempre il sito AGENAS ne elenca ben 3.235. Vi è una grande eterogeneità tra tali corsi; accanto a corsi di elevato valore scientifico, se ne trovano altri che creano forti perplessità in rapporto alla dichiarata funzione del sistema ECM, come recita il sito AGENAS: “Il sistema ECM è lo strumento per garantire la formazione continua finalizzata a migliorare le competenze e le abilità cliniche, tecniche e manageriali e a supportare i comportamenti dei professionisti sanitari, con l’obiettivo di assicurare efficacia, appropriatezza, sicurezza ed efficienza all’assistenza prestata dal Servizio Sanitario Nazionale in favore dei cittadini”:
Conclusioni
Le criticità sopra elencate sono le più vistose che emergono nel tentativo di ottemperare alle richieste di crediti ECM. Non sono state qui menzionate le numerose criticità relative al sito web COGEAPS, sul quale gli operatori sanitari dovrebbero caricare e controllare i propri crediti ECM. Nel complesso, appare evidente che per conseguire gli scopi dichiarati il sistema ha bisogno di una significativa ridefinizione e riorganizzazione, che contempli sia la necessità di garantire l’aggiornamento degli operatori sanitari che la necessità di una agevole e rapida compilazione della banca-dati ECM.
Giovanni de Girolamo
Medico specialista in psichiatria
Già direttore scientifico dell’Irccs Fatebenefratelli di Brescia